
Si è svolta nella mattinata di ieri l’autopsia sul corpo della 85enne Olga Avallone, rinvenuta cadavere lunedì sera nel cortile interno della propria abitazione al civico 73 di via Lavanga a Formia. Un esame curato dal medico legale Cristina Setacci, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica di Latina Marco Giancristofaro, ed effettuato presso l’obitorio dell’ospedale Dono Svizzero. Che ha sì confermato la morte da caduta, circa otto metri, dal balcone al secondo piano ma non è ancora esaustivo in quanto ora si attende l’esito degli esami istologici di laboratorio che dovranno accertare l’orario del decesso e se la donna avesse mangiato poco prima della morte.
Un elemento che potrebbe risultare utile agli agenti della Polizia Scientifica del Commissariato di Formia diretto dal vice questore Paolo Di Francia per dare seguito a una delle due ipotesi in esame sulle cause della morte ovvero quella dell’incidente o quella del suicidio. Tesi, la seconda, che sarebbe avvalorata dal rinvenimento nei pressi del balcone da dove la donna è precipitata di uno sgabello che le avrebbe permesso di scavalcarlo, considerata la sua bassa statura. E anche dal biglietto lasciato in evidenza su un comodino dove era riportata la data dell’anniversario di nozze: l’8 marzo del 1967. A rinvenire il corpo della donna era stato il 45enne nipote che intorno alle 19, dopo averla vista viva per l’ultima volta in occasione della giornata delle Palme, le aveva telefonato senza però ricevere risposta. Da cui preoccupato, ha raccontato agli agenti del Commissariato, si era recato presso l’abitazione rinvenendola ormai già morta.
Dissequestrata la salma i funerali si terranno, a cura della ditta Scipione, questa mattina alle dieci presso la Chiesa del Carmine in via Rubino.
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