LATINA, NEXANS: PER IL SINDACATO ''UN'AMARA CONCLUSIONE''

nexansIeri, 26 marzo, presso la regione Lazio, ed alla presenza dei consiglieri regionali Forte e Giancola, è stato siglato l’accordo di mobilità riguardante gli ultimi 35 lavoratori dipendenti “reduci” dalla penosa vicenda Nexans, beceramente imposta.

La procedura di mobilità, aperta dall’azienda il 10 gennaio per cessazione di attività, prevede una attribuzione economica in favore dei lavoratori stessi che verranno, così, licenziati massimo entro il 5 aprile 2013.


Al di là dell’atto puramente formale circa la mobilità, scelta comunque sofferta dettata dall’esigenza prioritaria di non lasciare in braghe di tela i lavoratori che, altrimenti si sarebbero trovati licenziati con l’onere di intraprendere un percorso vertenziale, prerogativa che resta comunque in capo ai lavoratori anche in presenza di un accordo firmato. Un accordo siglato con amarezza, visto l’irresponsabilità del mancato impegno da parte dell’azienda di reindustrializzazione del sito e conseguente rioccupazione dei lavoratori.

In presenza dei consiglieri regionali della Provincia di Latina Forte e Giancola, che ringraziamo per l’impegno profuso e sotto la forte spinta delle organizzazioni sindacali si è ottenuto l’impegno della società ad aderire attivamente alle iniziative che le Istituzioni intenderanno promuovere per favorire il processo di reindustrializzazione del sito di Borgo Piave, con la finalità da noi sempre perseguita, di evitare l’ennesima “cattedrale nel deserto” in provincia.

Le Istituzioni fungeranno da garanti verso la collettività, vigilando e rigettando al mittente qualsivoglia tentativo truffaldino con finalità esclusivamente economiche (come un cambio di destinazione d’uso).

“La nostra volontà è quella di prevedere un programma che, oltre ad attenuare sul piano sociale l’impatto della mobilità, contestualmente inchiodi l’azienda alle proprie responsabilità”, commenta Dario D’Arcangelis segretario generale della
Filctem-Cgil di Latina.

“La priorità non può che essere quella di facilitare la ricollocazione dei lavoratori in esubero, attraverso un processo di reindustrializzazione del sito Nexans che, con i suoi quasi 35 ettari di estensione – continua D’Arcangelis – favorisca insediamenti produttivi consorziati o comunque operativi in una logica di filiera corta da sempre auspicati ma mai realmente realizzati”.