L’Amministrazione Comunale di Sermoneta sta lavorando alla redazione del Bilancio 2013, insieme agli uffici finanziari comunali. Tante le difficoltà nel redigere l’atto. Prima di tutto, ancora oggi il Ministero dell’Economia non ha ancora comunicato a quanto ammontino le spettanze 2012, e mancando un interlocutore è ancora più ostico avere risposte certe.
Sappiamo solo che i dati non ci sono, anche per questo i termini per l’approvazione del Bilancio sono stati spostati al 30 giugno. “Dobbiamo procedere per stime – spiega l’Assessore alle Finanze Antonio Di Lenola – ma se sbagliamo a ribasso veniamo sanzionati dal Ministero, mentre se siamo “prudenti” giustamente i cittadini si risentono”.
Ancora non si conoscono i tagli che saranno operati sui trasferimenti statali per l’anno in corso. «La stima dei tagli da trasferimenti statali previsti per il 2013 è una cifra a due zeri ancora da quantificare e sui cittadini graverà anche la Tares, al posto della Tarsu, con un regalo dallo Stato di 0,30 centesimi in più al metro quadrato in base ai quali lo Stato riduce ulteriormente i propri trasferimenti ai Comuni. Come possiamo in questo modo migliorare i servizi ai cittadini se il Governo continua a tagliare?”, spiega ancora Di Lenola. “Sono pienamente d’accordo con le iniziative intraprese dall’Anci per dare modo ai Comuni di poter amministrare». Nelle scorse settimane il Ministero dell’Economia ha diffuso i dati relativi agli incassi Imu, che per Sermoneta ammonterebbero a circa 2,4 milioni di euro. “Cifre che non corrispondono alla realtà dei fatti, in quanto Sermoneta, confermando le previsioni fatte nell’esercizio 2012, ha incassato di Imu 1 milione e 886 mila euro. Questi sono gli unici dati certi in nostro possesso. L’operazione Imu è stata un enorme affare per lo Stato che, non solo ha ridotto e sta riducendo ulteriormente i trasferimenti, ma si vede trasferiti, dai Comuni, centinaia di migliaia di euro prelevati su fabbricati diversi dalla prima abitazione”. “I Comuni si ritrovano a fare il front office per lo Stato e questo è inaccettabile, siamo diventati agenti riscossori ed in cambio riceviamo solamente tagli”.
In merito agli incassi Imu, Di Lenola si domanda: “Quali servizi dà ai Comuni lo Stato con i soldi che ha incassato con l’Imu? Perché dobbiamo continuare a chiedere sacrifici ai nostri cittadini a nome e per conto dello Stato centrale? Domande legittime da cittadino, prima che da amministratore. Devo dire grazie ai nostri uffici finanziari che stanno svolgendo un lavoro eccezionale, con mansioni in più che devono svolgere per conto dello Stato in variazione di spesa. Abbiamo un personale ridotto all’osso e nonostante questo continuano ad operare tagli lineari. A rimetterci sono Comuni come il nostro, sempre attento ed oculato nelle spese, nelle assunzioni, a non avviarsi verso la strada delle municipalizzate, a non rischiare i soldi pubblici con gli swap. L’augurio – conclude Di Lenola – è che il nuovo Governo metta nelle condizioni i Comuni di poter lavorare degnamente e dignitosamente nell’interesse delle Comunità che amministrano, dando modo di poter investire i soldi dei cittadini sui servizi per i cittadini stessi. Questo è l’auspicio, nella consapevolezza che i Comuni che si sono sempre distinti per virtuosità debbano essere in un certo modo premiati”. Per quanto riguarda la redazione concertata del Bilancio, Di Lenola conferma: “Il dialogo resta aperto, nel rispetto ognuno dei propri ruoli e nelle sedi opportune, purché le proposte abbiano una coerenza rispetto agli obblighi di legge e alla realtà dei fatti, e non basata su proposte di carattere propagandistico”.