Li avevamo lasciati lo scorso 30 gennaio nella sala Ribaud del Comune di Formia con l’impegno di riattivare il tavolo tecnico regionale. L’Asl da una parte, i legali rappresentanti della Sorriso sul Mare dall’altra, e al centro il sindaco Michele Forte nel ruolo di paciere tra pubblico e privato. A distanza di oltre un mese finalmente qualcosa comincia a muoversi.
È stato convocato per giovedì 14 marzo alle 10e30 presso gli uffici della Regione Lazio un incontro per trovare una soluzione alla difficile vertenza della clinica psichiatrica di Formia. Al tavolo, riattivato dalla direzione regionale programmazione e risorse del servizio sanitario, sono stati chiamati a partecipare il direttore generale dell’Asl di Latina, Renato Sponzilli, il coordinatore della Commissione di Verifica, Igino Mendico, l’amministratore unico della Sorriso sul Mare, Carlo Dori, il direttore del Dipartimento di Salute Mentale, Lino Carfagna, e naturalmente il sindaco di Formia. Troppo presto per parlare di uno spiraglio. Nonostante lo spirito propositivo che accompagna l’incontro, allo stato c’è ancora molta confusione sul processo di riconversione della struttura sanitaria di via Appia.
Lo scorso 31 dicembre la Pisana ha sottoscritto un’intesa con la proprietà per consentire la prosecuzione delle attività in un periodo transitorio che avrebbe dovuto portare all’adeguamento di 60 posti letto. Ma meno di una settimana dopo a intervenire è stata la Asl che, sempre sollecitata dalla Regione, ha eseguito un sopralluogo senza, di fatto, dare i tempi tecnici all’azienda di mettere in cantiere le opere previste dal progetto. Passaggi che andranno ora chiariti al fine di sondare le disponibilità delle parti a tenere in vita uno degli istituti più longevi del territorio.
A rischio non è soltanto il servizio offerto a pazienti con disagi psichiatrici, ma anche l’occupazione. Trentacinque lavoratori già sono stati licenziati. Altri undici, dopo un’assunzione lampo, sono stati messi alla porta pochissimi giorni fa. E il futuro per gli ultimi cinquanta, da circa due mesi senza stipendio, non è affatto roseo.
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