Dopo sette mesi di intense trattative, nella tarda serata di lunedì 18 febbraio è stata siglata a Roma l’ipotesi di accordo fra Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, Assoelettrica-Confindustria, Enel, Federutility-Confservizi, Gse, Sogin e Terna per il rinnovo del contratto unico nazionale del settore elettrico riferito al triennio 1 gennaio 2013 – 31 dicembre 2015 (circa 60.000 i lavoratori interessati, impiegati in più di 130 imprese italiane e straniere, pubbliche e private), scaduto il 31 dicembre 2012.
L’intesa sottoscritta prevede un aumento medio complessivo di 160 euro in quattro “tranche”: dal 1 aprile 2013, 25 euro; dal 1 gennaio 2014, 45 euro; dal 1 gennaio 2015, 45 euro; dal 1 dicembre 2015, 45 euro. Il “montante” salariale 2013-2015 è di 3490 euro, di cui 535 euro – scaglionati in tre anni – a titolo di elemento economico aggiuntivo all’aumento dei minimi.
Completa il quadro degli aumenti economici, sempre durante il triennio, l’erogazione di una ulteriore somma aggiuntiva di 800 euro a titolo di contrattazione aziendale per rafforzare i premi di risultato.
“Un risultato economico di tutto rispetto – fanno rilevare soddisfatti i sindacati – che rappresenta una concreta risposta in difesa del reddito dei lavoratori del settore, così duramente colpito dalla crisi in atto”.
“Un risultato importante – dicono i segretari generali di Filctem, Flaei, Uiltec, Emilio Miceli, Carlo De Masi, Paolo Pirani – raggiunto grazie alla determinazione delle organizzazioni sindacali che in queste settimane di difficili trattative con le associazioni e le imprese non hanno mai dubitato della possibilità di raggiungere una buona intesa anche in questo settore che registra – particolarmente nel termoelettrico – gli effetti della pesantissima crisi della domanda e del drastico calo dei consumi che investe il Paese”.
“Chiederemo al nuovo Governo – proseguono – di aprire una sede di confronto sulle politiche energetiche di sostegno all’industria nella quale si possa sviluppare un dialogo costante e permanente con tutti i soggetti istituzionali, imprenditoriali e sociali per affrontare i nodi che da tempo (troppo tempo!) vengono ignorati”.
L’ipotesi di accordo siglata migliora diverse parti normative, a cominciare dal conglobamento dell’indennità di contingenza sui minimi che comporterà un accorciamento della scala parametrale, nonché l’impegno a proseguire il confronto per definire il nuovo sistema classificatorio. Inoltre si stabilizzano maggiormente i rapporti di lavoro, utilizzando l’apprendistato professionalizzante come elemento principale di accesso al lavoro, abbassandone a 36 mesi i limiti di durata, potenziando la formazione continua e confermando la percentuale (70%) del mantenimento in servizio dei lavoratori. Sempre riguardo l’occupazione, una commissione di settore individuerà gli strumenti da attivare per favorire il reimpiego e la tutela del salario.
Sulle relazioni industriali viene specificato che all’interno dell’ Osservatorio di settore congiunto e paritetico, verrà istituita una sede di studio sulle forme di partecipazione dei lavoratori e sul modello di “governance” nelle imprese elettriche.
Sugli assetti contrattuali vengono integralmente recepiti gli accordi interconfederali Confindustria e Cgil, Cisl, Uil del 28 giugno 2011 e Confservizi del 21 dicembre 2011, oltre a fornire un ulteriore impulso alla contrattazione di 2° livello, rafforzando il ruolo delle Rsu e dei sindacati territoriali, per rendere maggiormente esigibile sui luoghi di lavoro l’intero impianto normativo.
Infine vengono resi immediatamente operativi due Organismi bilaterali: il primo per la formazione (Obf), punto di riferimento per intercettare, facilitare e orientare i bisogni formativi; il secondo, su salute, sicurezza e ambiente (Obssa) per meglio promuovere la cultura della sostenibilità ambientale e della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: sia sulla formazione che sulla sicurezza si definirà il libretto individuale formativo per i lavoratori.
“L’ipotesi di accordo stipulata – fanno sapere Filctem, Flaei e Uiltec – sarà sottoposta unitariamente al vaglio delle assemblee dei lavoratori”.