Condanne con pene dai 16 ai 20 anni di carcere, per la banda di albanesi composta da Nderim Salliu, Gezim Gaxhja, Gezim Bullari, Marco Kosta, Adrjan Kosta, Armand Aliu, Artan Aliu e Adriatik Suli, accusata di aver stuprato, torturato e costretto anche ad abortire alcune giovani prostitute.
Gli otto stranieri attualmente ricercati, avrebbero creato, insieme ad altri albanesi, ed italiani il quale hanno scelto riti alternativi o patteggiato la pena, un’associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, riduzione in schiavitù, sequestro di persona, immigrazione clandestina, prostituzione minorile, tratta e commercio di schiavi e violenza sessuale. I giudici della Corte d’Assise del tribunale di Latina hanno accolto molte delle richieste avanzate dal pm Eleonora Tortora.
I fatti sono avvenuti tra il 1997 e il 2002 a Latina, Sezze, Perugia, Frosinone e Sparanise.
Secondo l’accusa le ragazze tutte giovanissime di nazionalità albanese, macedone, moldava e romena, sarebbero state seviziate senza alcuna pietà mentre erano legate ad un albero, fatte abortire con l’utilizzo di ferri o con l’aiuto di un ginecologo di Latina.