IL CASTELLO DI SPIGNO SUPERIORE DIVENTA “PROTETTO”

Ci sono volute due amministrazioni e quasi otto anni per allestire l’intera istruttoria. Un lavoro lunghissimo, che finalmente sta portando ai primi importanti risultati: la Direzione Regionale della Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio ha avviato il procedimento diretto a sottoporre a tutela il Complesso del Castello di Spigno Saturnia, situato nel borgo superiore. La notizia è giunta pochi giorni fa, tramite raccomandata, agli uffici amministrativi del Comune aurunco. Nella nota la Soprintendenza ha specificato che si riserverà di «approfondire le motivazioni e di specificarle nella relazione storico-artistica che farà parte integrante della dichiarazione di interesse culturale». Di certo, come spiega la Soprintendenza, «la struttura risulta essere la testimonianza unica e tipica dell’economia tradizionale dell’antico borgo medievale». Tuttavia, in attesa di uno studio più oculato, «sul complesso – è specificato – saranno applicate in via cautelare le norme di tutela che comporta la necessità di sottoporre a preventiva valutazione della Soprintendenza di settore qualsiasi intervento». Non può che dirsi soddisfatto il sindaco di Spigno Saturnia Franco Simeone: «Con queste nuove disposizioni – ha detto – non si potranno più verificare scempi come quelli perpetrati negli anni ’80 quando è stata abbattuta una parte della torre per issare un’antenna/ripetitore. L’avvio della pratica per l’istituzione del vincolo rappresenta il giusto riconoscimento dell’identità culturale e del patrimonio artistico archeologico che il Comune di Spigno Saturnia custodisce. Una riscoperta resa possibile grazie all’instancabile lavoro del professor Raffaele Tucciarone che ha curato la parte storica e all’ingegner Davide Simeone per la parte tecnica». Il complesso è composto da una serie di torri, alcune delle quali ancora in ottimo stato. Interessanti anche gli affreschi evidenziati sulle pareti di una delle torri crollate. «L’intenzione dell’amministrazione – ha annunciato il primo cittadino – è di avviare alcune richieste di finanziamento per il recupero dell’intera area. Una volta consolidato l’iter per il vincolo architettonico, il Castello potrebbe essere inserito in un circuito turistico ad hoc insieme al Mulino della Conca, la Sorgente di Ripa e il Museo Naturalistico e Faunistico in fase di allestimento dell’Ente Parco, compresi il Rifugio della Valle e la Pista ciclabile di Capodacqua».