LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI, L'ASSESSORE PROVINCIALE D'ARCO CRITICA LA REGIONE

*Silvio D Arco*
*Silvio D Arco*

“Da oltre 6 mesi, insieme ei sindaci del Sud pontino, stiamo trattando la vertenza dei Lavoratori Socialmente Utili trovandoci di fronte a una struttura regionale amministrativa e politica incompetente e incapace”.

Lo afferma Silvio D’Arco, assessore allo Sviluppo Economico della Provincia di Latina:


“Stiamo parlando di circa 100 lavoratori  che da oltre 15 anni hanno svolto la loro attività in servizi essenziali e di pubblica utilità nella ASL di Latina, nei comuni del Sud Pontino e in alcune Comunità Montane della provincia di Latina. Dopo le promesse di stabilizzazione sventolate sugli organi d’informazione dall’Assessore regionale al Lavoro questi lavoratori si trovano oggi senza occupazione e senza alcun reddito o protezione sociale.

Nonostante gli accordi condivisi e sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali, dai rappresentanti degli enti locali e territoriali la Regione continua irresponsabilmente a disattendere tutti gli impegni assunti sia nei confronti dei lavoratori che verso le istituzioni locali e provinciali interessate.

Con gli ultimi accordi sottoscritti la Regione si era infatti impegnata formalmente, nelle more di una futura stabilizzazione, di assicurare ai lavoratori l’accesso ad appositi  Tirocini formativi finanziati dal Fondo Sociale Europeo al fine di consentire, come forma di ammortizzatore sociale, un minimo di reddito ai lavoratori e alle loro famiglie. In tale ambito anche  i comuni e gli Enti territoriali si erano impegnati a predisporre tutti gli atti necessari per recepire nelle proprie strutture pubbliche  i lavoratori interessati sulla base di un schema di Avviso pubblico concordato da emanare da parte regionale , che tutt’oggi, per ragioni incomprensibili non viene ancora emesso dalle strutture regionali dirigenziali.

Tutto questo immobilismo regionale nei confronti del Lavoratori Socialmente Utili avviene, paradossalmente, mentre la ex presidente Polverini dimostra invece un grande attivismo solo per  nominare e rinnovare i suoi accoliti dirigenti con lauti stipendi”.