“I 2 miliardi di euro del “Programma Attrattori Culturali 2007-2013”, destinati a migliorare l’offerta culturale nelle Regioni del Sud, non sono stati spesi e dovranno essere restituiti a Bruxelles. A questi si aggiungono gli 1,5 miliardi di fine 2011. Uno spreco, proprio mentre il nostro patrimonio cade a pezzi”.
La denuncia formulata da Antonio Vanuzzo, esperto del settore, è stata ripresa e rilanciata da Marisa de’ Spagnolis, direttrice, fino al 31 dicembre scorso, del Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga, dove ha portato avanti – a costo zero per le casse statali – una serie pregevole di iniziative che hanno collocato la struttura museale al centro dell’interesse non solo pontino, ma anche nazionale.
“Un miliardo e mezzo di euro destinati alla cultura italiana – prosegue la denuncia condivisa dal “Gruppo Amici del Museo di Sperlonga, di cui la de’ Spagnolis è una delle più autorevoli portavoce – sono già rientrati nelle casse di Bruxelles, e altri due sono sulla buona strada. Sono le risorse del “Programma Attrattori Culturali 2007-2013”, che – a dispetto del nome – non sono mai state impegnate operativamente, nonostante gli innumerevoli progetti stilati in questi anni, tutti rimasti sulla carta. Si tratta dei cosiddetti Poin e Pain, acronimi che indicano i programmi operativi e attuativi interregionali per il Sud, cioè «lo strumento principale attraverso cui promuovere e sostenere lo sviluppo socio-economico delle Regioni del Mezzogiorno attraverso la valorizzazione, il rafforzamento e l’integrazione su scala interregionale del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico in esse custodito».
Continua, come si vede, anche con il contributo criticamente propositivo, l’impegno della dinamica archeologa, che ha legato il suo nome anche alle strutture del settore operanti a Sperlonga, a evitare che l’impegno dei referenti istituzionali venga a scemare in un momento in cui il turismo legato alla valenza storico-artistica di un sito può rappresentare il farmaco per l’economia malata del nostro Paese.