
Un 2012 con la coda avvelenata per il Pd di Formia. Nonostante i proclami di partito e in particolar modo di coalizione inneggianti all’unità tra i partiti di centrosinistra, in vista delle elezioni per individuare il candidato a sindaco, con l’obiettivo dichiarato di sconfiggere e mandare a casa il sindaco di Formia Michele Forte, le spaccature dall’interno si moltiplicano e intanto saltano le primarie.
Infatti le votazioni per eleggere all’interno della rosa dei quattro nomi candidati il rappresentante di coalizione che concorrerà alla carica di nuovo primo cittadino di Formia, presentate nel corso di una conferenza stampa solo qualche giorno fa, sono già saltate. Non in maniera definitiva tuttavia, perché in realtà si tratta di un rinvio a data da destinarsi.
Ma a questo punto sono evidentemente emergenti ragioni di opportunismo, bizze e interessi personali di pochi che soppiantano gli accordi per maggioranza e quindi di democrazia. Ancora una volta decisioni collettive, risultante cioè di una vera scelta democratica, frutto di un confronto e soprattutto in virtù di un voto espresso da mesi dalle assemblee preposte, che a questo punto stanno perdendo il loro vero ruolo decisionale, vengono bandite dalle logiche di partito, anzi di coalizione. Più volte le date definitive di fine gennaio erano state minacciate di posticipazione e alla fine è successo.
Perché nel direttivo di venerdì sera la data di primo turno ed eventuale ballottaggio prefissate al 20 e al 27 gennaio sono state rinviate a data da destinarsi. Insomma, a questo punto non se ne sa niente e a uscire sconfitto con l’ennesima brutta figura è come sempre il Partito Democratico. In molti hanno alzato la voce quando sono stati colpiti dall’accusa di vedere accadere ciò che era accaduto alle amministrative di Gaeta, dove il Pd neanche ha partecipato a seguito di una lunga lotta intestina e personalistica. Probabilmente, anzi sicuramente, a Formia il Pd ci sarà ma in quanto a brutte figure non si è stati da meno e Gaeta non ha insegnato proprio nulla. D’altro canto la dimostrazione non ha tardato ad arrivare.
E se l’obiettivo, come detto con forza, resta sconfiggere il centrodestra e soprattutto Michele Forte, un autogol a fine primo tempo è stato appena segnato dal centrosinistra. Palla al centro. Anche perché nessuna data è stata nel frattempo nè fissata nè proposta salvo indicare il mese di marzo per organizzare tutto, a poche settimane dal voto per le elezioni comunali. Mentre tutti gli altri continuano la propria campagna elettorale il centrosinistra non ha ancora un candidato e non ce l’avrà per almeno altri due mesi.
Ma che qualcosa non funzionasse già lo si sapeva, da quando il partito si spaccò per scegliere se farle o meno queste primarie, con addirittura Sandro Bartolomeo che si era opposto sin dal primo momento. Insistenti poi erano proseguite fin poche settimane fa le voci che volevano lo stesso Bartolomeo interessato ad altre poltrone istituzionali (12 novembre 2012) e perciò in attesa di sciogliere la riserva sulla sua candidatura, poi partorita. Insomma fissare le date era scomodo per qualcuno, bisognava vedere prima se si poteva concorrere per la Regione o addirittura per il parlamento. E infatti furono accolte con entusiasmo le date, forse troppo e con troppa fiducia, perché segnavano in qualche modo una linea di non ritorno. Un dentro o fuori.
Sbagliato, e nella conferenza stampa qualcuno lo aveva sibilato, che le date erano suscettibili al rinvio. Detto fatto. E mentre tutti pensavano a Bartolomeo, in questo caso dovrebbe essere stata la posizione del candidato di Sel Mariarita Manzo a complicare le cose tra il malcontento dei candidati Erminia Cicione ed Ernesto Schiano e tutto sommato una moderata soddisfazione di Bartolomeo. Infatti il capogruppo consiliare Sel di Formia dovrebbe correre per farsi eleggere in Senato e allora bisogna vedere se questo accadrà. Ma intanto il candidato per Formia viene messo in secondo piano, e con lui anche le sorti locali della coalizione.
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