Il modo d’agire è più rodato che mai: meno di 20 minuti per tranciare quanti più cavi possibile, caricarli e fuggire via. Tutto deve filare liscio prima che l’operazione possa far scattare l’allarme. Anche solo un minuto può bastare a mandare a monte l’intero colpo. A giudicare da come si è svegliata ieri mattina la frazione di Capodacqua a Spigno Saturnia, ha agito con precisione svizzera la banda di ladri che nella notte ha depredato circa 300 metri di cavi telefonici. Approfittando del favore del buio ed equipaggiati con la giusta attrezzatura, ignoti si sono arrampicati sui pali del telefono pubblico per tranciare e rubare le linee aeree. Una vera catena di montaggio se si pensa alla fatica da mettere in campo. L’intenzione è di ricavare il rame contenuto all’interno dei fili per rivenderlo, come purtroppo avviene sempre più spesso per i furti lungo le linee ferroviarie. In realtà il bottino sarebbe dovuto essere più cospicuo: nel corso delle riparazioni sono state trovate tagliate anche altre linee. Ma i ladri non avrebbero avuto il tempo necessario per smontarle e farle sparire. Sul posto si sono precipitati i Carabinieri allertati dalla centrale operativa della Telecom, che aveva perso il segnale in quella zona. Della banda però nessuna traccia. Negli ultimi anni furti del genere hanno subito una vera e propria impennata. I residenti del Sud pontino ricordano con amarezza l’ondata che lo scorso anno ha colpito le periferie collinari di Formia e Minturno. Nemmeno le zone più foranee di Spigno Saturnia sono rimaste estranea al fenomeno, dove a quanto pare è più semplice agire indisturbati. Stesso nella giornata di ieri, al costo di qualche disagio per l’utenza di Capodacqua, la Telecom ha provveduto a ripristinare la linea telefonica.
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