Il porto commerciale di Gaeta ha finalmente un nuovo regolamento sulla lavorazione delle merci pulvirolenti. Il documento è stato presentato ieri nel corso di una conferenza stampa nell’aula consiliare e alla quale hanno partecipato il sindaco Cosmo Mitrano e il delegato all’economia del mare Amerigo Rossetti. In questo modo sono giunte a un epilogo vincente le vibranti proteste messe in atto negli ultimi anni dai residenti del quartiere Pjaia, che dopo essersi associati in un comitato civico di lotta a favore della redazione di un nuovo documento, hanno visto così ieri riconosciute le proprie istanze.
E di fatti si tratta di una piccola rivoluzione quella realizzata dall’amministrazione comunale che ha lavorato negli ultimi mesi con vari enti coinvolti, dall’autorità portuale alla capitaneria di porto, dalla guardia di finanza alla dogana e con il coinvolgimento anche dello stesso comitato. Un lavoro di governance che ha portato ad una regolamentazione finalmente chiara e rigida per gli operatori portuali. Il documento presentato ieri è stato firmato da tutti, manca solo l’autorità portuale che sottoscriverà l’atto domani. Solo una formalità.
Ma quali sono i precetti del concordato? Regole e sanzioni sostanzialmente, in virtù del fatto che gli operatori che movimentano questa tipologia di merci saranno anzitutto sorvegliati nel rispetto delle corrette procedure illustrate, dove finora c’erano state evidenti lacune all’impianto normativo. In prima battuta gli organi di controllo di polizia giudiziaria, come Capitaneria di porto e guardia di Finanza, procederanno con un ammonimento in prima battuta e una sospensione a sei mesi per permettere di mettersi in regola. La recidività dell’infrazione comporterà infine per i “fuori-legge” una sospensione definitiva dall’ambito portuale.
Pugno duro dunque, corredato dalla possibilità dell’autorità portuale di apportare sanzioni accessorie. Ma non basta, perché inoltre, coinvolgendo anche l’Asl, e prendendo spunto da una catalogazione all’avanguardia stilata per il porto di Ravenna, sono state classificate anche le diverse tipologie di merci in base al loro grado di polverosità e pericolosità. Catalogate in A, B e C. Alla prima classificazione sono ascritte le merci poco polverose come argilla, calcare, cloruro di sodio, sale, pellet, sabbia e altri. Per la catalogazione B, alla voce di media polverosità, ci sono antracite, bauxite, barite, cloruro di potassio, carbon fossile e altre.
Per queste prime due voci gli operatori che le trattano hanno tempo fino al primo gennaio del prossimo anno per mettersi in regola. Mentre per la terza e ultima categoria, dove figurano le merci maggiormente ridotte per grandezza come caolino, cemento, concime in polvere, gesso, magnesite, talco, solfato di ferro e solfato di sodio, il rispetto della norma entrerà in vigore dal 30 giugno prossimo perchè l’adeguamento strutturale per la loro movimentazione è più complesso.
Infine sono state previste una serie di attrezzature a terra nell’area portuale per evitare qualsiasi dispersione nell’aria della benché minima sostanza. Aspiratori, strutture depolverizzanti, scivoli direttamente dalle navi a terra e altre strutture per i camion corredano il corposo regolamento. A questo proposito, infine, saranno potenziate le centraline per il controllo della salubrità dell’aria per sorvegliare costantemente il rispetto delle procedure. Il sindaco Mitrano ha infine proclamato che emanerà un’ordinanza sindacale il primo gennaio per limitare la movimentazione di queste merci anche in città.