Un audace colpo è stato portato a termine la notte scorsa a Fondi ai danni del negozio “Blues in”. Sono spariti più di 180 capi di abbigliamento e di pellame firmati, per un valore non ancora definito dal commercialista dell’esercizio ma che supererebbe, secondo i primi calcoli dei titolari dell’esercizio, Italia e Giorgio, i 70 mila euro. I ladri hanno agito durante la notte, in Corso Italia, al fianco della statale Appia, praticamente nel posto più in vista per il traffico che scorre sulla consolare nel suo tratto urbano. Con un piede di porco hanno forzato la serranda e, una volta dentro, hanno portato via tutto quello che c’era: pellicce, pantaloni in pelle, valigie, borse, guanti e ombrelli, tutti capi firmati “Elisabetta Franchi”. Ad accorgersi del furto è stata la commessa che, recatasi, come sempre, ad aprire il negozio, si è trovata di fronte a un locale completamente vuoto, anche se dall’esterno non si coglievano i segni del blitz malavitoso. Sul posto sono prontamente giunti, dopo la segnalazione del furto, gli agenti del commissariato di PS di Largo Evangelista, supportati, nella ricerca degli elementi utili per le indagini, dai colleghi della Scientifica. Gli uomini del vicequestore Massimo Mazio, che, in questi giorni, sta operando anche come dirigente del Commissariato di Terracina, hanno acquisito -dato che il non è dotato di impianto di videosorveglianza- le cassette delle telecamere a circuito chiuso che tutela i locali dell’attigua banca e che dovrebbero aver ripreso le mosse degli autori del furto. Intanto da Roma sono scesi i responsabili della linea “Elisabetta Franchi”, con in testa Candido Monacelli, responsabile per la regione Lazio. Il primo provvisorio conteggio della merce rubata è stato facilitato dal riscontro delle stampelle lasciate vuote, che sono risultate essere più di 180. Ma il computo esatto si potrà avere solo dopo che il commercialista avrà portato a termine il confronto tra la merce immagazzinata con fattura e quella venduta. La notizia diffusasi a metà della giornata, ha colpito per la temerarietà mostrata dai malviventi che hanno condotto a termine il loro raid in un luogo dove il traffico della consolare Appia e quello urbano si svolge quasi senza soluzione di continuità nel corso di tutta la notte, per via anche di quanti si recano al Mof per le operazioni precedenti l’apertura al pubblico.
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