GAETA, NUOVA UDIENZA DEL PROCESSO PER DIFFAMAZIONE TRA RAIMONDI E MATARAZZO

Una contrapposizione, ormai non più solo politica ma personale, che va avanti da molti anni e che già da qualche tempo si è spostata in un aula di tribunale. Lunedì scorso infatti l’ex sindaco di Gaeta e attuale capogruppo in minoranza del movimento progressista Antonio Raimondi si è trovato nuovamente faccia a faccia col consigliere e capogruppo Udc Giuseppe Matarazzo.

La vicenda si dipana nell’arco di quasi quattro anni ed è relativa ad una lunga serie di accuse ricevute secondo Raimondi da Matarazzo, nel corso di svariati Consigli comunali durante la passata amministrazione comunale. Per questo motivo, dopo la presentazione della querela dell’ex primo cittadino, nel 2009 inizia il processo nell’ambito del quale proprio Raimondi presenta un ricco dossier di articoli a mezzo stampa e verbali di Consigli comunali secondo cui, sulla base della tesi accusatoria, Matarazzo avrebbe infamato in più occasioni il nome di Antonio Raimondi. Quindi si tratta di un procedimento documentale che però lunedì, l’avvocato difensore di Matarazzo, la collega di studio Natascha Giovagnoli, ha cercato di trasformare in una causa testimoniale chiedendo al giudice la possibilità di produrre dei testi contro la tesi accusatoria. Il giudice si è riservato di decidere sulla richiesta aggiornando il procedimento.


Inoltre altra riserva è stata espressa in merito all’eccezione sollevata dalla difesa sul fatto che il reato sia stato eventualmente commesso verso la medesima persona ma in due vesti diverse. Infatti Raimondi, all’epoca dei fatti sindaco di Gaeta, nel gennaio di quest’anno con una delibera di giunta inseriva di fatto la propria posizione istituzionale nel processo, mentre nell’ottobre scorso l’attuale sindaco Mitrano ha revocato quella delibera con un nuovo atto di giunta che toglie nuovamente il ruolo di primo cittadino di Raimondi, ormai decaduto, da qualsiasi esito giudiziario. Una scelta tuttavia paradossale quella di Mitrano che se da un lato tenta di ridimensionare un danno alle casse comunali in seguito ad un eventuale esito negativo della controversia, cioè di colpevolezza per Matarazzo, dall’altro riconosce <involontariamente> la solidità della tesi accusatoria di Raimondi.

In conclusione il giudice non ha convocato una data precisa per sciogliere le riserve avanzate, ma se dovesse rifiutare la richiesta di porre sul piano testimoniale il procedimento attualmente documentale si andrebbe già dalla prossima udienza immediatamente a sentenza. Insomma lo scontro politico si inasprisce con questi risvolti giudiziari, mentre anche i rapporti personali contribuiscono a consolidare il clima di contrasto e veleni delle pubbliche vicende amministrative tra le fila dei due schieramenti.