TRUFFA SU E-BAY, IL GIUDICE CONDANNA POSTE ITALIANE

Ancora una truffa telematica ai danni di un formiano. L’acquisto di una consolle per videogiochi sul famoso sito dedicato alle compravendite private E-bay è stato fatale per la vittima. Anche se in realtà la somma spesa dal compratore non è stata ingente, circa 290 euro il costo della consolle. Questa volta però la sentenza arrivata nei giorni scorsi per mano del Giudice di Pace di Gaeta ha introdotto un elemento di novità che potrebbe cambiare le cose ed evitare o comunque limitare il numero di truffe realizzate con questo sistema.

Infatti l’uomo dopo aver corrisposto la somma con una transazione in via telematica del denaro, nei confronti di una donna straniera il cui nome è poi risultato falso, si è rivolto alla Guardia di Finanza di Formia quando dopo una lunga attesa la consolle per videogiochi non arrivava. A quel punto dopo una serie di controlli i finanzieri hanno appurato l’inesistenza del nominativo inducendo l’uomo a denunciare quanto avvenuto, il quale si è poi affidato allo studio legale Ferraro e Lancia di Formia per fare causa a Poste Italiane. Che infatti vengono chiamate a giudizio perché individuate come responsabili, dalla vittima del raggiro, di non aver effettuato i dovuti controlli al fine di verificare l’effettiva esistenza di un soggetto beneficiario delle somme di denaro dalla transazione telematica. Perché secondo l’accusa degli avvocati Francesco Ferraro e Daniele Lancia infatti non ci si può limitare, come hanno poi sostenuto dalle Poste, a verificare che i due attori della compravendita si siano accordati sulla base di parole chiave sul sito incriminato.


E infatti la sentenza del giudice di pace di Gaeta ha riconosciuto questa ragione sancendo il risarcimento dei 290 euro che ora Posta italiane dovrà riconoscere alla vittima della truffa. Così, dato che il colpevole non è ancora stato individuato, saranno le Poste a pagare il raggiro per non aver effettuato i necessari e dovuti controlli sulle generalità anagrafiche e finanziarie del truffatore. Una responsabilità che se riconosciuta come precedente giudiziario potrebbe essere una sentenza pilota per i molteplici casi in via di incremento negli ultimi anni che vedono le Poste come soggetto intermediario nelle transazioni telematiche per compravendite private. Insomma la sentenza di Gaeta a beneficio del formiano potrebbe portare a maggiori controlli finalizzati a sconfiggere il dilagante fenomeno delle truffe telematiche.