Il Consiglio comunale di Gaeta ha ratificato ieri la permuta di un terreno comunale in località Muro Torto all’Ater per la costruzione di sette nuovi alloggi popolari in cambio di un intervento di ristrutturazione e messa in sicurezza presso l’edificio popolare di Mazzamariello di un pari importo di circa 253mila euro. La proposta ha incassato una condivisione bipartisan con una deliberazione del punto all’unanimità nel corso del Consiglio.
Non sono tuttavia mancate le richieste di chiarimento. Anzitutto, e su questo aspetto in prima persona il sindaco Mitrano ha precisato, i conduttori dei 35 alloggi non subiranno aumenti dei canoni di locazione a seguito dell’operazione. Un impegno preso anche grazie all’emendamento dei consiglieri Rosato, Cicconardi, Martone e Costabile. In sostanza l’intervento consisterà nella messa in sicurezza dell’intero edificio, come ha affermato l’assessore all’urbanistica Pasquale De Simone, anche in virtù della convenzione che il Comune ha deciso di intraprendere nel gennaio scorso con la quale si impegna a gestire tutti gli alloggi popolari.
Dalla maggioranza invece il consigliere Udc Giuseppe Matarazzo ha rivendicato una maggiore chiarezza nel testo della delibera in merito al fatto che all’Ater si cede solo il diritto di superficie del terreno a Muro Torto e non la proprietà. Inoltre ogni eventuale ribasso d’asta alla cifra per l’assegnazione dei lavori sarà comunque reimpiegata. Così finalmente dopo anni di promesse Mazzamariello è forse arrivato finalmente a nuova vita con progetti di messa in sicurezza che, almeno negli intenti, sembrano preliminari alla redazione di un piano di alienazione degli immobili che il sindaco Mitrano starebbe predisponendo fin dal prossimo anno.
In chiusura di assise infine ancora un’unanimità è stata espressa dal consesso in merito alla delibera che sancisce la possibilità di costruire più loculi senza però alterare le cubature all’interno delle cappelle e delle edicole di famiglia nel cimitero di Gaeta. Un provvedimento adottato in conseguenza del fatto che non ci saranno nuovi cimiteri in città almeno per molti anni ancora. Così questa possibilità di ampliamenti è stata emendata dall’intero Consiglio con un vincolo di sfruttamento delle strutture per almeno tre generazioni.