Finisce con un buco nell’acqua il bando di gara per l’assegnazione dell’appalto relativo alla gestione integrata dei rifiuti urbani ed assimilati mediante il sistema del porta a porta pubblicato lo scorso ottobre dal Comune di Spigno Saturnia. Nessuna tra le ditte potenzialmente interessate, infatti, ha inviato la domanda di partecipazione entro i termini di scadenza previsti. Il bando, a evidenza europea, prevedeva due anni di affidamento a un costo complessivo di circa 500 mila euro più Iva. Un flop inaspettato per l’amministrazione comunale del sindaco Franco Simeone, che in questo primo anno di servizio “sperimentale” della raccolta differenziata ha messo a segno ottimi risultati, con oltre il 60% dei rifiuti riciclati. «Il capitolato – ha spiegato il primo cittadino – è stato creato sulla base di attente valutazioni economiche effettuate dagli uffici comunali preposti». Inutile per l’amministrazione domandarsi cos’è che ha reso il bando così poco appetibile su piazza. «A questo punto – ha aggiunto Simeone – coglieremo l’occasione per tentare di consorziare il servizio con i Comuni limitrofi, anche attraverso la costituzione di associazioni». Una sorta di “municipalizzata” quella a cui pensa il sindaco di Spigno, che ora dovrà tornare a confrontarsi con la Commissione di controllo sulla gestione dei rifiuti. Proprio dal presidente, il consigliere Salvatore Vento, giunge il primo appello: «Si riparta dalla Commissione – ha detto – acquisendo anche note formali ed informali inviate dalle imprese interessate ma incastrate da un bando troppo ‘difficile’ ed elaborando un nuovo capitolato più attento alle economie comunali». L’intera procedura di gara è costata alle tasche della collettività circa sei mila euro tra pratiche e costi di preparazione.
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