“Giunti a questo punto, mi muoverò per vedere se ci sono strutture sul territorio pronte e con le caratteristiche per assorbire gli operatori e prendersi cura dei pazienti della Sorriso sul Mare”. Lo dichiara in una nota l’assessore regionale Aldo Forte.
“Abbiamo cercato di intraprendere più volte la strada del dialogo e del confronto con la Sorriso sul Mare, – spiega Forte – ma dopo più di un mese da parte della proprietà continua un inspiegabile immobilismo. Non c’è traccia degli investimenti promessi nelle diverse riunioni e assemblee pubbliche, né di tutti gli impegni presi nei confronti degli operatori, dei pazienti e dei cittadini per mantenere in vita la clinica. E, soprattutto, in questo lungo periodo la Sorriso sul Mare non ha compiuto il passo più elementare, ovvero contattare la Regione per confrontarsi su una possibile risoluzione della vicenda. Non vorrei che la proprietà – sottolinea Forte – stia pensando di utilizzare i licenziamenti, che ormai non sono più soltanto una prospettiva ma una realtà concreta, come arma di pressione sulla Regione. Si tratterebbe di un vicolo cieco. La Regione, infatti, non può intervenire diversamente. Il ritiro dell’autorizzazione ai ricoveri fa riferimento ad atti normativi non solo ben conosciuti dalla proprietà, ma anche ad accordi formalmente sottoscritti dalla Sorriso sul Mare con l’istituzione regionale. Sbaglia chi pensa che si stia giocando a uno scarica barile, la verità è che c’è una proprietà che continua a non assumersi le proprie responsabilità”.
“Ecco perché – conclude Forte – da ora in avanti mi attiverò affinché la Regione trovi una soluzione alternativa alla Sorriso sul Mare. Sul nostro territorio ci sono altre strutture e soggetti che potrebbero assorbire gli operatori e i pazienti. Di fronte al perdurante silenzio della proprietà, è l’unica strada da seguire per tutelare chi in questi anni nella Sorriso sul Mare ha lavorato o è stato assistito. Un obiettivo che, sin dall’inizio, – conclude Forte – è l’unico che ha mi spinto a interessarmi in prima persona di questa vicenda che non può durare oltremodo”.