L’edificio residenziale popolare di Mazzamariello a Gaeta sta cadendo a pezzi. Gli ultimi crolli di questi giorni, di pietre anche del peso di diversi chili, che si staccano dal cornicione, attentano quotidianamente alla vita degli inquilini dei 35 appartamenti. Alcuni di loro stanno addirittura conservando questi corpi contundenti, mentre altri cominciano ad avere paura di uscire di casa, e se lo fanno, percorrono itinerari ben precisi e sperimentati a ridosso dei parapetti dell’edificio dove eventuali corpi franosi non potrebbero colpirli.
E ciò nonostante i tecnici dell’Ater proprio alcuni giorni fa sono intervenuti in prima persona per indurre dei crolli controllati delle parti più instabili. Ma ormai l’edificio, vecchio più di 60 anni, e costruito con materiale di risulta, ovvero macerie, è quasi completamente in via di disfacimento. Le pareti sia esterne che interne, ed è evidente agli occhi di tutti, si sgretolano come farina passandoci lievemente le dita. Gli impianti specie quello idraulico sono obsoleti e provocano copiose e ingenti infiltrazione di acqua e proliferare di muffe. Alcune automobili nel recente passato sono state addirittura colpite da grosse pietre sgretolatesi dal palazzo.
E come se non bastasse, questi inquilini lamentano un inquinamento da caolino e altre materie polverose potenzialmente dannose per l’organismo umano. Tuttavia sono i crolli a preoccupare in questa fase. Anche perché mai in 60 anni sono stati fatti interventi. L’edifico, o quello che ne rimane, è esattamente quello di più di mezzo secolo fa. Impiantistica compresa. A meno che gli inquilini, come in alcuni casi è accaduto, non abbiano affrontato di tasca propria ristrutturazioni interne di decine di migliaia di euro.
Peraltro, nonostante queste spese effettuate, mai nessuno ha voluto riscattare casa, anche perché l’edifico è in disfacimento e le spese non vengono prese in considerazione nella stima del prezzo dei tecnici comunali per l’acquisto, in modo tale che una casa internamente rifatta costa quanto una casa nella quale non è mai stato speso nulla. Circa 110mila euro per una cinquantina di metri quadrati. Stime peraltro calcolate su complessi residenziali contigui ma collinari e lontani dall’inquinamento aereo della Pozzi Ginori e del porto commerciale. Ma questo è un altro discorso.
Perché dopo tanti anni di promesse disattese dalle precedenti amministrazioni comunali, da Raimondi a Magliozzi e fino a D’Amante, che hanno sempre dirottato i finanziamenti per Mazzamariello in altri progetti, quest’anno in pompa magna e in piena campagna elettorale Mazzamariello è stato quasi un cavallo di battaglia dell’amministrazione poi risultata vincente, quella di Mitrano. Eppure ancora nulla è stato fatto se non come detto crolli controllati e la transennatura lievemente invasiva sul marciapiede sottostante.
“L’Ater è sparita – dichiarano i residenti – mentre noi siamo più che mai ostinati ad esporre alla Procura della Repubblica lo stato delle cose, la nostra indignazione e il continuo scaricabarile che amministrazioni comunali di Gaeta e Ater si fanno, probabilmente solo di facciata e alle nostre spalle. Per noi non ci sono mai soldi mentre i nostri figli rischiano di essere colpiti in testa da pietre e massi. Veniamo confusi tra competenze tecniche e amministrative, una volta dell’uno e una volta dell’altro, manutenzioni ordinarie e straordinarie. Addirittura per richiedere la sostituzione di una lampadina si è arrivati ad attendere più di 15 giorni. Una vergogna per questa città – concludono – una cartolina di benvenuto per chi viene da fuori ed è giusto che sia consapevole dell’abbandono nel quale si troverà appena varca il territorio comunale».
La protesta intanto monta e non sono escluse manifestazioni eclatanti per chiedere con forza un intervento incisivo e definitivo per la risoluzione della criticità abitativa a Mazzamariello.
IL SINDACO TRANQUILLIZZA
“Pronto a incontrare gli inquilini di Mazzamariello”. Lo ha detto ieri il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano per il quale, nonostante la legittimità della protesta, il progetto di riqualificazione e messa in sicurezza del complesso residenziale popolare “procede per la sua realizzazione”.
Il motivo delle lungaggini sono i tempi lentissimi degli iter burocratici, “ma fino a questo momento – prosegue Mitrano – sono stati rispettati tutti i tempi del cronoprogramma redatto con l’Ater. Perciò non ho, allo stato attuale, nessun motivo per pensare che l’Ater faccia un passo indietro”. Ma a che punto è allora il procedimento visto che ormai molti mesi sono già passati dall’enunciazione di un progetto mai visto finora e intanto le prime forti piogge stanno già peggiorando la situazione nelle case del complesso.
Lo stesso Mitrano ha spiegato a questo proposito che “già sono stati effettuati i computi metrici grazie ai quali abbiamo le prime stime di spesa, circa 300mila euro per una prima fase di interventi che saranno attinti dalla cassa per le spese della manutenzione straordinaria. Questi computi mi sono già stati consegnati e in questa fase è avvenuto il ritiro dei tecnici dell’Ater dalla struttura perché sto attendendo la formale richiesta di autorizzazione ad iniziare gli interventi edili, e a questo proposito proprio stamattina ho sentito al telefono il presidente dell’Ater Gianfranco Sciscione che mi ha rassicurato sullo stato di avanzamento della documentazione”.
Tuttavia il sindaco ha già pronto un piano alternativo, infatti ha dichiarato: “Dovessero esserci degli intoppi, cosa che attualmente non ho nessun motivo di credere, mi farò in prima persona promotore di un inserimento nel bilancio comunale di una cifra di circa 100mila euro, almeno in una prima fase, per iniziare questi lavori. Certo i tempi in quel caso sarebbero più lunghi visti i delicati equilibri finanziari del Comune ma non lascerò nuovamente soli i residenti di Mazzamariello”.
Tuttavia potrebbe già essere scongiurato un intervento dell’Ater in vista di un accordo, uno scambio con l’amministrazione comunale, per un terreno in località Muro Torto del valore di circa 370mila euro, per la costruzione di 7 alloggi popolari.