TORRENTE PONTONE – LUNEDI 19 RIUNIONE PRESSO LA REGIONE LAZIO CON I SINDACI DEI TRE COMUNI. DE SANTIS ATTACCA FORMIA E GAETA

“Le responsabilità sulle criticità che si registrano nei pressi della foce del torrente Pontone e che hanno avuto il loro momento tragico in occasione del decesso di una signora trasportata via dalla furia delle acque la sera del 31 ottobre non toccano Itri, semmai coinvolgono in maniera prioritaria altre realtà comunali e sovracomunali”. E’ Giuseppe De Santis, sindaco di Itri, che interviene sulla vicenda che sta registrando una polemica escalation nei toni e nella portata e che evidenziando,soprattutto, la diffusione di notizie che manifestano la patente ignoranza dei fatti da parte di chi le mette in circolazione. L’occasione viene fornita al sindaco di Itri dalla riunione, per lunedi 19, presso la Regione Lazio con i sindaci della zona e i responsabili degli enti competenti per affrontare la complessa problematica. “Non è certamente stato il comune di Itri -prosegue De Santis- ad autorizzare l’edificazione di abitazioni nella zona attraversata dal torrente il cui ripetuto straripamento nel periodo delle piene è stato fatto risaltare dalla reiterazione del fenomeno con cadenza annuale sistematica. E non è stato neppure il comune di Itri a creare l’imbuto imbrifero tra più torrenti, in località Venticinque Ponti, la conseguenza della cui realizzazione è il riversamento di masse d’acqua incontrollabili e prive di un’attigua area di deflusso naturale, che oggi tormenta, a ogni piena, la diffusa realtà abitativa e la fertile attività ortofrutticola, un tempo preziosa miniera di redito per le famiglie della zona. Il comune di Itri non ha la competenza di una Provincia o di una Regione o di un Consorzio di Bonifica per poter disegnare e programmare lo strumento operativo della destinazione di un’area territoriale quale quella che contorna la confluenza dei confini comunali di Formia e di Gaeta. E, tanto per tornare alla vicenda del torrente Pontone, lo scorrere delle cui acque, secondo alcune voci, non funzionerebbe per colpa di impegni disattesi da parte del comune di Itri, vogliamo premettere, innanzi tutto, che la sua parte Itri l’ha fatta, tenendo i margini e il letto del torrente ben ripuliti. E lo scorrere veloce delle acque verso la foce conferma l’ortodossa manutenzione della struttura che trova verso la foce le note criticità per via delle aree contigue invase dalla fungaia di abitazioni. Se poi ci si vuol riferire al ventilato progetto di manutenzione del torrente che vedrebbe Itri come comune capofila e in virtù del quale sarebbero stati corrisposti 850.000,00 euro, non c’è nulla di più inesatto. Mai cifra è stata erogata al comune di Itri in quanto la regione Lazio non aveva ritenuto effettivamente rispondenti alla criticità del corso torrentizio il progetto operativo di intervento. Tanto è vero che lunedi 19 la Regione vuole sentire gli amministratori dei comuni della zona per cominciare a capirci qualcosa in maniera ponderata. In quanto alle nostre competenze, mi preme sottolineare che questa amministrazione, con delibera n.104 del 26 lugli 2011, ha formalizzato l’approvazione del progetto preliminare relativo ai lavori di ripristino deflusso fossato Pontone per l’importo di euro 3.713.515,71”. E, concludendo, De Santis , in qualità di massimo responsabile di protezione civile, lancia il suo politico verso i responsabili amministrativi dei centri vicini. “Intanto vorremmo proprio sapere cosa ha fatto, chi ci ha preceduto, per gestire al meglio la situazione e, per quanto riguarda la cementificazione selvaggia nei pressi della foce, auspichiamo che la Magistratura avvii un’approfondita indagine sulle responsabilità di chi ha creato le premesse per cui ogni emergenza pluviale rischia di diventare una trappola mortale per persone e auto. E non si farebbe male -termina De Santis- a verificare la tracciabilità dei fondi resisi necessari per la fungaia di cemento che ha invaso la naturale area di espansione delle acque del fossato nei momenti di piena! ribadendo la non disponibilità a dover far fronte a interventi con anticipazioni da parte del comune di Itri, tenendo presente che la Regione Lazio mantiene bloccati atti di liquidazione relativi al trasferimento di fondi per opere pubbliche, iniziate e forse pure ultimate e di cui le imprese giorno per giorno richiedono il pagamento all’ente appaltatore”.