Il collegio dei docenti dell’Alberghiero di Formia ha indetto lo “stato di agitazione” che si concretizzerà entro e non oltre il 30 novembre. A seguire il documento approvato inviato al Dirigente scolastico dell’Ipssar di Formia, al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Mozione del collegio dei docenti dell’IPSSAR (Istituto Alberghiero) di Formia
Il Collegio dei Docenti dell’Alberghiero di Formia, riunitosi in data 14 novembre 2012, solidale con le mozioni di altri Collegi dei docenti delle scuole della nostra provincia e dell’Italia tutta, alle quali si rifà, esprime, all’unanimità dei presenti, contrarietà e dissenso nei confronti delle scelte politiche del ministro dell’istruzione Profumo e del Governo Monti, in merito:
1- ai tagli proposti dal Governo con la legge di stabilità in discussione in Parlamento, che vanno ad aggiungersi a quelli già effettuati dalle precedenti leggi finanziarie e alla stretta sulle misure relative alla disabilità;
2- al D.D.L 953 ex Aprea, che prevede la riforma degli organi collegiali e che restringe gli spazi di democrazia, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola, con la conseguente messa in discussione di un sistema nazionale pubblico dell’istruzione e la pericolosa accelerazione sul ruolo dei soggetti privati che avranno la possibilità di entrare a far parte degli organi collegiali e, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzare pesantemente il Piano dell’Offerta Formativa;
3 – al fatto che senza alcuna concertazione con le parti sociali e con i rappresentanti di categoria, violando le norme contrattuali (C.C.N.L. 2009), in continuità con il D.L. 150/2009 (Decreto Brunetta) che tendeva a far perdere efficacia alla contrattazione collettiva sia stato proposto , e per ora accantonato , un aumento delle ore di insegnamento frontale da 18 a 24 . Ciò avrebbe , tra l’altro, tolto ulteriori speranze di lavoro a migliaia di precari;
4 – ai continui tagli lineari su istruzione, ricerca e politiche giovanili che, oltre a mortificare docenti e ricercatori, non mostrano capacità di “visione” per il futuro e di “missione” istituzionale e non lasciano prospettive né progettualità ai nostri giovani;
5 – al blocco dei rinnovi contrattuali fino al 2014 e a quello della progressione per gradoni fino al 2013: con il contratto fermo al 2007, gli stipendi della scuola sono rimasti apparentemente immobili, ma in realtà hanno perso oltre il 20% del loro potere d’acquisto;
6 – alla scomparsa della indennità di vacanza contrattuale fino al 2015, quando tornerà ad essere pagata con aggancio all’inflazione programmata e non più all’IPCA (il tasso europeo, più pesante di mezzo punto percentuale rispetto al vecchio calcolo dell’inflazione);
7 – alle modalità di reclutamento del personale docente previste dal nuovo Concorso Nazionale, che non rispetta la reale situazione dei precari e dei precedenti vincitori di concorso a cattedre ancora pendenti nelle graduatorie;
8 – ai 223 milioni di euro previsti per le scuole paritarie;
9 – al silenzio sulle risorse del fondo d’istituto per l’a.s. 2012-‘13
E chiede, pertanto che tali azioni di legge vengano ritirate e si proceda
– alla valorizzazione della professionalità e delle condizioni salariali del personale,
– al rinnovo del contratto nazionale
– Alla certezza delle risorse del fondo d’istituto
– Al recupero degli scatti di anzianità
– Al riconoscimento del lavoro , ben oltre le 18 ore settimanali, non svolto in aula
DICHIARA , inoltre,
uno “stato di agitazione” che si concretizzerà entro e non oltre il 30 novembre, ove non vi saranno novità che vadano nella direzione attesa dai docenti e indicata nella presente mozione, attraverso le seguenti azioni di protesta:
a) blocco temporaneo di tutte le attività del Piano dell’Offerta Formativa Aggiuntiva e nello specifico:
– attività funzioni strumentali
– coordinamento consigli di Classe e Dipartimento
– attività di recupero
– coordinamento certificazioni linguistiche
– coordinamento progetti e commissioni
– visite di istruzione
– Invalsi: coordinamento, correzione e immissione dati
– Ore eccedenti
– adozione dei libri di testo
– sospensione dei docenti da responsabili di laboratorio;
– sospensione partecipazione a conferenze e rappresentazioni teatrali;
– sospensione attività centro sportivo scolastico.
b) momenti di confronti con il personale ATA, studenti e genitori ai quali il collegio chiede la collaborazione.
c) ulteriori momenti di protesta e interpellanze istituzionali.
Tanto al fine di salvaguardare la scuola, il diritto allo studio e alla conoscenza per tutti , alla libertà di insegnamento, come sancita dalla Costituzione e per restituire dignità alla professionalità dei docenti messa in seria discussione da anni di tagli indiscriminati, da “pseudo riforme” come quella dei cicli della Gelmini e dall’assenza di un reale e condiviso progetto educativo.