FORMIA, FURTI DI SCOOTER: LE INDAGINI SI ALLARGANO

Si propagano a macchia d’olio le indagini della Procura di Latina per ricostruire tutte le dinamiche e i responsabili dietro quella che potrebbe configurarsi come una vera e propria rete criminale per i furti e la rivendita dei pezzi di motorini rubati a Formia e nell’intero comprensorio sudpontino.

Il fatto che ha dato il via al filone d’inchiesta risale a qualche settimana fa quando il commissariato di polizia di Formia ferma un 20enne nella campagna di Penitro per il reato di ricettazione. Nella sua abitazione, più precisamente in due capannoni, il giovane aveva un vero e proprio supermercato dell’usato, approvvigionato con pezzi di ricambi di ogni tipo smontati ad arte da mezzi risultati rubati. Tutto sequestrato.


Nei giorni successivi, anche grazie alle dichiarazioni del giovane, la polizia inizia ad abbozzare una ricostruzione secondo la quale del sodalizio criminale fanno parte anche altri soggetti, alcuni dei quali titolari di rivendite e officine di riparazione a Formia, e che intrattengono col ragazzo un rapporto di collaborazione o meglio di sopraffazione e minacce.

A quel punto alla Procura di Latina arriva una relazione che mette in luce questo aspetto e sulla quale gli organi inquirenti vogliono vederci più chiaro perché la possibilità che nell’indagine rientrino più persone diventa concreta. E infatti nei giorni scorsi arrivano le richieste proprio da Latina alla Polizia di Formia affinché questi ultimi forniscano in maniera dettagliata tutti i nominativi di coloro che almeno negli ultimi mesi hanno sporto denuncia per furto di un’automezzo.

In questa fase, peraltro, la polizia avrebbe dato mandato ai colleghi della polizia stradale di eseguire una serie di esami elettrolitici, complesse procedure di analisi chimiche sulle scocche e su altri pezzi che riportano le matrici originali, volti a stabilire se i numeri di registrazione impressi dalle case produttrici dei pezzi sono stati alterati in seguito al furto, al fine di essere piazzati nuovamente sul mercato.

Insomma, siamo solo all’inizio e altri soggetti potrebbero essere coinvolti così da restituire un quadro più complesso della vicenda dove proprio il sudpontino potrebbe rivelarsi come il mercato privilegiato di attività criminali più estese nell’ambito dei furti e della rivendita di cicli e motocicli rubati.

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