SEMAT FONDI: INTERVISTA AL PORTIERONE GIOVANNI D’ANGELIS

Non si può certo definire fortunato, il portierone dell’HC Semat Fondi Giovanni D’Angelis. Un brutto infortunio sul campo di Fasano, alla prima giornata di campionato, lo ha messo k.o. per una bella fetta di stagione. Lui però non molla e ha ripreso a lavorare in palestra, stando vicino ai compagni e soprattutto ai suoi giovani sostituti. Lo abbiamo incontrato per sentire la sua sul campionato e sulla squadra fondana.

Nell’anno del ritorno della pallamano fondana nella massima serie, come state vivendo voi giocatori questa nuova avventura? Che aria si respira nell’ambiente?
Era tanto che noi fondani aspettavamo questo momento, finalmente siamo nel campionato che ci compete. C’è voglia di mettersi in gioco e dare il massimo, e insieme con la società c’è il sogno di vedere il nome di Fondi sempre più in alto.


Siete soddisfatti finora del vostro rendimento?
I giovani crescono, i vecchi diventano più esperti e la voglia di combattere e sudare non viene meno. Purtroppo quest’anno mi ritrovo a “giocare” le partite dagli spalti e ad allenarmi in solitario, ma sto notando partita dopo partita che da un inizio in sordina stiamo arrivando a far sentire la nostra grinta.

Hai subito un infortunio serio nella prima partita del campionato. Come ti sei sentito?
Beh, diciamo che questa volta, rispetto a tutti gli altri infortuni che ho avuto nel corso della carriera, l’ho presa con più filosofia, dato che non sono il primo e non sarò l’ultimo che subisce questi infortuni e poi perché quest’anno come non mai ci sono ragazzi con tanta voglia e qualità pronti a sostituirmi. Rimane, però, il rimpianto di aver sudato tanto per arrivare fin qui e non poter dare il mio contributo alla squadra.

E quali sono le tue condizioni attuali?
Ad oggi sto lavorando per riprendere il tono muscolare andato perso e poter ritornare il prima possibile. A breve farò un’altra risonanza magnetica per controllare se il ginocchio può lavorare anche con i legamenti lesionati.

Facciamo un’analisi del girone C alla luce delle prime sei giornate.
Beh a parte i due passi falsi fatti con le compagini più quotate del girone, penso che ora la nostra squadra stia giocando una bella pallamano, penso che quest’anno possano arrivare belle soddisfazioni…

Negli ultimi anni avete sempre disputato campionati di vertice. Dove pensi che potrete arrivare quest’anno?
Noi ragazzi stiamo lavorando per giocare al meglio delle nostre possibilità ed uscire ad ogni incontro sempre a testa alta e con lealtà; sappiamo di avere qualità e a nessuno piace mollare, soprattutto dopo tutti i sacrifici che stiamo facendo. Lo sport è comunque un’incognita, ma di certo qualche sassolino ce lo toglieremo e cercheremo di salutare tanti da un gradino superiore.

Qual è il tuo rapporto con i compagni di squadra e lo staff tecnico?
Questa è la mia seconda famiglia… si vive, si lotta e si decide insieme. È già da un po’ che sono un veterano e spero di essere d’esempio per i più giovani.

Da quando giochi a pallamano, c’è una “figura” o un momento cui sei rimasto particolarmente legato?
Ne ho tanti… da quando da piccolini si viaggiava con Domenico Fiore fino a quando siamo approdati alla massima serie. Un episodio in particolare, non bello, ronza nella mia testa a ricordarmi di non abbassare mai la guardia: mi riferisco a quando, al termine del campionato, arrivammo a pari merito con l’Ambra ma non fummo promossi per differenza reti.

Perché da ragazzo hai scelto la pallamano?
Ne ho girati tanti di sport, dal nuoto al basket; nella pallamano ho trovato tanti amici ed uno sport che giudico completo, perché raccoglie tutto.

Chi è il tuo idolo nella pallamano?
Non ne ho uno in particolare, ma tra i portieri penso che il serbo Arpad Sterbik del Ciudad Real sia uno dei migliori, mi piace molto il suo stile.

Cosa diresti a un ragazzo per convincerlo a giocare a pallamano?
Se gli piace il contatto fisico e lo stare in compagnia ha trovato un bellissimo hobby.

Concludiamo: cosa ti aspetti da questa stagione, per te personalmente e per la tua squadra?
Da parte mia spero di rimettermi subito in sesto per continuare ad aiutare i miei compagni; la squadra ha voglia di fare belle cose e continuare a piacere al nostro pubblico che ogni volta ci segue numeroso.