***video***INCENDIO DEVASTA AUTOCARROZZERIA AD ITRI


Interamente distrutta dal fuoco un’autocarrozzeria a Itri alle prime luci dell’alba dopo che le fiamme erano state le protagoniste in negativo per tutta la notte anche nelle campagne e vicino alle abitazioni rurali. Solo l’immane sforzo dei Vigili del Fuoco (in servizio ininterrotto dalle ore venti di venerdi fino alle 11,00 di sabato solo a Itri, prima di correre ad a affrontare altre criticità nel sudpontino) ha evitato che le conseguenze avessero potuto provocare epiloghi anche tragici. L’incendio della carrozzeria Lebone, ai bordi della statale Appia, al km 131,900, all’ingresso di Itri, provenendo da Fondi, ha svegliato un popoloso quartiere per gli scoppi a ripetizione che hanno caratterizzato il drammatico evento. Tutto è cominciato alle 5,15 di sabato mattina quando dal quadro elettrico all’interno dell’officina si è sviluppata una fiammata che ha subito interessato il materiale altamente comburente presente nella struttura. In men che non si dica le fiamme hanno devastato l’interno, attaccando subito il retrostante bosco “Littorio”, polmone verde attivato a Itri dal 1935. Solo il prontissimo intervento dei Vigili del Fuoco, sul posto insieme ai Carabinieri della stazione di Itri e di quelli del NORM di Gaeta, ha impedito che le fiamme raggiungessero le bombole di ossigeno e altro materiale esplodente, le cui conseguenze sarebbero state veramente tragiche alla luce del fatto che intorno alla carrozzeria gestita da Rinaldo Lebone sono ubicati un bad & brekfast, abitazioni, una laboratorio adibito alla produzione del pane e che, due metri sotto l’area interessata dall’esplosione transita la consolare Appia. Egregio e senza sosta è stato il lavoro degli uomini della 5A dei VVFF di Gaeta, agli ordini del caposquadra Giovanni Rosato, e di quelli della 3A di Terracina, guidati dal caposquadra Lino Quartesan. In tutto hanno operato, due “partenze” (camion), due autobotti, un’autoscala e due fuoristrada, mentre tutt’intorno la gente si è affacciata ai balconi e alle finestre, risvegliata bruscamente dagli scoppi del materiale attaccato dal fuoco. Minuziosa è stata la ricognizione anche da parte dei Carabinieri che, agli ordini del m.llo Giovanni Persico, hanno monitorato tutti gli angoli della vasta area (nella cui zona esterna sono parcheggiate anche imbarcazioni e autovetture di occasione) alla ricerca di eventuali inneschi. Dalle prime risultanze nessun elemento può per ora far propendere per la causa dolosa. Gli inquirenti hanno pure preso in considerazione l’ipotesi di qualche sgarro da parte di clienti a loro giudizio “danneggiati” da prestazioni professionali, così come hanno passato in rassegna la storia dell’attività, un tempo gestita dai fratelli Lebone e ora dal solo Rinaldo, dopo incomprensioni con consanguinei che hanno scavato solchi non facili a rimarginarsi sul piano dell’amicizia. L’episodio si è interposto in una serie di interventi che hanno visto i VVFF intervenire prima in località Lazzano (alle falde del santuario della Madonna della Civita) dove da venerdi sera (da qualche tempo gli incendi boschivi partono sempre di sera data l’impossibilità di intervento dei mezzi aerei) è in atto un grosso incendio partito da tre punti di innesco. E proprio su questo incendio, che è ripartito dopo le otto di sabato mattina sono dovuti accorrere di nuovo i VVFF stremati dall’intervento presso la carrozzeria, in attesa che un Canadair e tre elicotteri iniziassero una serie di lanci di acqua, lanci che a mezzogiorno non erano stati ancora interrotti, proprio per la gravità del rogo boschivo, quest’ultimo dichiara origine dolosa, che ha interessato una zona destinata all’attività venatoria.