Esplode, nella più tangibile delle manifestazioni pubbliche, la rabbia per il comportamento di quanti sono addetti al trasporto delle statue religiose durante le processioni indette, nel giorno della ricorrenza del santo, in loro onore. E’ successo la sera di giovedi 16, a Itri, durante il pellegrinaggio orante, per le strade del paese, con la statua di San Rocco. Come da secolare tradizione, la festività del santo protettore contro la peste, prevede la processione per le strade di Itri, poco più di tre chilometri di percorso, dopo la soppressione della salita del corteo su ad Itri alta, dato che la festività si svolge nell’ambito della parrocchia di Santa Maria Maggiore, ubicata nella parte bassa del centro collinare. Solo per la disponibilità di quattro devoti, peraltro di statura diversa tra loro, la statua è potuta uscire dalla chiesa per percorrere le strade cittadine, comportando, per i volontari, uno sforzo immane, reso ancora più impegnativo dall’afa asfissiante che li ha ben presto fatti diventare uno straccio d’acqua. La cosa, notata dalla gente che li ha anche applauditi al loro passaggio, ha portato il predicatore passionista che accompagnava i fedeli in processione, padre Tonino, notoriamente poco incline a compromessi di sorta o ad affermazioni edulcorate da conformismo protocollare, a censurare pubblicamente, durante la sacra funzione itinerante, la colpevole latitanza di decine di portatori che, secondo le sue parole, si fanno vivi e si contendono, anche con metodi cristianamente poco ortodossi, il trasporto della Madonna della Civita, durante le quattro processioni della festa patronale che va dal 19 al 22 luglio. Parole dure che hanno subito raccolto il plauso della gente che ha accompagnato con applausi la denuncia del religioso, che ha sottolineato questo aspetto tre volte durante il sacro rito. L’episodio ha nuovamente fatto tornare di attualità la corsa anche sfrenata alla visibilità nel trasporto della statua mariana nei soli giorni della festa patronale, unico momento di accostamento alla vita comunitaria della parrocchia da parte di chi pretende addirittura di portare l’argenteo busto della Vergine in particolari passaggi lungo le strade del paese. Il parroco, padre Luigi Donati, aveva cercato di risolvere questa forma lobbystica e sembrava esserci riuscito, stilando un elenco di portatori che dovevano presenziare a tutte le processioni. Quella di giovedi, di san Rocco, ha dimostrato ancora una volta come a Itri certi impegni vengono messi in atto solamente per mera visibilità personalistica. Con buona pace del messaggio evangelico di umiltà e servizio comunitario!
Nella foto: la chiesa dell’Annunziata da dove parte la processione di San Rocco
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