CORI: NO ALL’APERTURA DI UNA NUOVA CAVA SUL TERRITORIO COMUNALE

 

*Tommaso Conti*

Il Sindaco di Cori,, dice no all’ipotesi caldeggiata in Regione Lazio di aprire una nuova cava su suolo comunale, in prossimità del Monte Maiuro, dove già venti anni fa iniziò un’attività estrattiva che fu oggetto di sequestro dalla Procura di Latina.
Il primo cittadino, in rappresentanza dell’intera Amministrazione comunale, difende il territorio di Cori e Giulianello elencando i motivi di questa ferma e convinta decisione.
“Il territorio di Cori è gravato già di un’altra cava che comporta un impatto ambientale e paesaggistico di assoluto rilievo, notandosi sin dal mare. Questa ulteriore ferita nel territorio sarebbe letale per l’ambiente e per lo sviluppo futuro del paese. Inoltre la naturale vocazione turistico agro–silvo-pastorale del territorio e il programma amministrativo dell’attuale giunta sono in assoluto contrasto con l’apertura di nuovi siti di escavazione.”
Ma Tommaso Conti sottolinea anche i rischi e la gravità delle conseguenze che comporterebbe l’apertura della nuova cava estrattiva, sia dal punto di vista della conformazione del territorio, che della salute dei cittadini e della viabilità.
“L’area in cui dovrebbe essere aperta è in prossimità di un fosso ed è gravata da vincolo idro-geologico. Si tratta di una zona con un forte grado di pendenza, in prossimità di una strada provinciale, e come tale non tollererebbe ulteriori incrementi di traffico pesante. La cava già esistente provoca notevoli inquinamenti acustici e da polveri sottili e pensiamo che lo stesso accadrebbe con quella che si intende aprire. Infine, a tre kilometri dalla cava, esiste il centro abitato di Giulianello attraversato dalla strada provinciale, già notevolmente gravato da traffico pesante.”