Nasce in Italia‘Letteratura e teatro in corsia’, primo laboratorio di ricerca stabile in Italia per umanizzare le terapie attraverso l’arte ideato dalla scrittrice e attrice Rosalba Panzieri in collaborazione con il prof. Massimo Santini, direttore del dipartimento cardiovascolare dell’ospedale San Filippo Neri e presidente della società mondiale di aritmologia, e il prof. Vincenzo Loiaconi, primo cardiochirurgo ad aver aderito al progetto recitando anche insieme alla Panzieri. Scienza, narrativa, teatro cooperano nel momento clou della malattia del paziente per sostenerne l’individualità e favorire la conoscenza del percorso terapeutico, trasformando il consenso informato in vera consapevolezza. Una novità assoluta nel panorama sanitario e culturale italiano, poiché per la prima volta letteratura e teatroentrano nelle corsie degli ospedali come strumenti di ricerca scientifica.
Rosalba Panzieri – pluripremiata scrittrice, prima bambina ad essere operata a cuore aperto nel 1982 dal Prof. Carlo Marcelletti e curata dal Prof. Giuseppe De Simone – è già autrice del progetto ‘Il disegno sul cuore’, che attraverso uno spettacolo teatrale in tour nei maggiori ospedali d’Italia racconta il rapporto medico-paziente, ribaltando orientamenti e punti di vista per porre queste due figure l’una di fronte all’altra, quali uomini e alleati imprescindibili nella lotta alla malattia. E proprio attraverso un uso che riporta la scrittura alla sua funzione primigenia di radar dei bisogni e dello stato dell’arte nella società, l’autrice percorre e racconta la malattia attraverso il vissuto dei pazienti ed l’esperienza personalmente vissuta della cardiopatia. Le sensazioni provate hanno quindi portato alla nascita del laboratorio di ricerca sull’umanizzazione della medicina che ha come luogo la corsia e che utilizza quali mezzi di indagine la scrittura ed il teatro per raccontare, coinvolgendo parimenti medici e pazienti, i vari aspetti della malattia e ricercare nuovi modi di comunicare per arrivare ad una medicina riscritta a partire dal capitale uomo, quale sostegno indispensabile alla ricerca scientifica perché strumenti e persone cooperino nell’obiettivo guarigione.
“In Italia si porta la letteratura ed il teatro in diverse ambiti di disagio e di interesse sociale, ma finora nessuno ha avuto il coraggio di entrare dentro le corsie, dove il dolore si fa denso e il silenzio si stende sulle paure inespresse. Il gesto teatrale – spiega Rosalba Panzieri – è un modo per rimodellare lo spazio ospedaliero in una forma più familiare, più vicina all’interezza dell’individualità che va preservata in ogni modo durante la malattia e la scrittura, la narrazione delle sofferenze è uno strumento potentissimo, capace di rendere il pensiero fino a quel momento inespresso alla realtà della materia. Con questo laboratorio si consegnano dei documenti preziosi alla scienza, i racconti dei medici e dei pazienti sono degli ‘elettrocardiogrammi dell’anima’ a cui i nuovi medici dovranno far riferimento per guardare la malattia dal di dentro, dal punto di vista dell’uomo prima ancora che dall’analisi delle patologie”.
Il Prof. Santini, sostiene che il laboratorio “è un importantissimo tentativo di restituire autentica dignità al paziente, che non sia né una malattia, né un numero di un letto, ma una persona da accogliere con tutto il suo bagaglio emotivo. Con questo innovativo progetto l’umanizzazione della medicina diventa una realtà concreta, i cui esiti verranno condivisi con tutti gli ospedali che vorranno aderire al progetto”
Per il Prof. Loiaconi si tratta di “un progetto rivoluzionario, attraverso la pari partecipazione di scienza e arte verranno redatti nuovi vocabolari per offrire sostegno al confronto medico-paziente, come uomini e alleati nell’obiettivo guarigione e riscrivere la letteratura medica a partire dall’uomo prima che dalla patologia”.