ITRI, FALLITO COLPO AL BAR ‘BELLE EPOQUE’

Questa volta i topi di locali pubblici non ce l’hanno fatta. Più che la temerarietà di gente che opera sfidando la Legge, ha resistito la struttura dell’ingresso posteriore di un noto locale di Itri preso di
mira da ignoti malviventi la notte tra domenica e lunedi. Si tratta del bar “Belle epoque”, che ha l’ingresso principale su piazza Incoronazione (cuore del paese) e quello secondario su piazzale Fontana Murat. La particolarità del fatto è che il locale è attiguo alla struttura della Taverna “Fra’ Diavolo”, presa di mira da ladri “buongustai” nel fine settimana, ladri che, dopo aver razziato ogni ben di Dio in termini di oggetti elettronici, elettrotecnici, informatici e di costosi beni di consumo alimentare, hanno bivaccato, con un brindisi finale, prima di dileguarsi nella notte. L’attacco al locale di Paolo Latella, coadiuvato dal barman “Cristiano da Gaeta”, è stato tentato con un rudimentale piede di porco che, comunque ha danneggiato il telaio del portone a inferriate, tanto che si è reso necessario il suo recupero da parte di un fabbro e di un muratore. Al di là, comunque, del fatto che questa volta il piano malavitoso è andato fallito, a Itri ci si chiede perchè dagli organi superiori non venga potenziato l’organico delle forze dell’ordine, in quanto i soli cinque Carabinieri, nonostante i buoni risultati conseguiti nella lotta alla malavita, non sono numericamente sufficienti a fronteggiare un mosaico di tasselli caleidoscopici che la multiforme industria del malaffare cerca di far crescere, favorita da una legislazione in materia di repressione che non garantisce alcuna certezza della pena realmente scontata. Comprensibile lo sconforto espresso anche dal titolare Paolo Latella, noto capoclaque juventino del sudpontino, il quale lamenta il fatto che “questi fenomeni non rappresentano il biglietto migliore per la promozione turistica del paese”. E che Latella sia un operatore che sa tastare il polso del borsino economico relativo alla ricettività del paese di Fra’ Diavolo, lo attesta anche il fatto che ai suoi tavolini, in piazza Incoronazione e in largo Murat, non è raro incontrare personaggi del calibro di Alfonso Pecoraro Scanio, frequentatore abituale di Itri anche al tempo del suo mandato ministeriale, Mauro Mazza, direttore generale di Rai Uno, calciatori amati dal grande pubblico, artisti e uomini di cultura e di finanza di un certo livello. Ma, oltre che Latella, a chiedere certezze di pena sono anche i tanti cittadini stanchi di vedere crescere la sfida dei delinquenti allo Stato.