68° ANNIVERSARIO DEL TERZO BOMBARDAMENTO SU CORI

Dopo quelli di gennaio e febbraio, un terzo devastante bombardamento ebbe ancora luogo sulla città di Cori la sera del 12 aprile 1944, in contrada “Colle Nino”, dove furono colpite le capanne e le tende, rifugio di numerose famiglie di sfollati.

Come emerge dai documenti dell’Archivio Storico Comunale non mancò la solidarietà tra i superstiti, sottoposti ad una vita di stenti (fame, pioggia, neve e freddo) e in ricoveri d’emergenza, esposti agli attacchi aerei alleati alle colonne tedesche in ritirata e soprattutto alle scorribande delle truppe marocchine e algerine arruolate nell’esercito francese, i c.d. gourniers, autorizzate a condurre uccisioni gratuite, ruberie e violenza di ogni genere sulle donne.


I momenti di paura per la popolazione locale si protrassero fino alla fine di maggio quando, sfondata la resistenza tedesca, le truppe alleate entrarono a Cori, mietendo altre vittime e feriti gravi.

Il bilancio finale del conflitto fu di 228 vittime accertate, 13.000 mq. di case distrutte, 3.400 mq di case gravemente danneggiate, 2.000 vani perduti di cui 385 appartamenti.

In ricordo di tutte le vittime civili della Seconda Guerra Mondiale, l’Amministrazione comunale, nel febbraio 2009, ha esposto una lapide commemorativa all’ingresso del Chiostro di S.Oliva.

Come ha ricordato il sindaco Tommaso Conti: “Noi abbiamo affisso la targa del ricordo e del ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie, ai giovani il compito di coltivare la memoria storica e divulgare la cultura della pace, del dialogo, del confronto e della tolleranza”.