Capuano negli allenamenti dopo la sconfitta di Celano era stato molto chiaro: “Questa ve la perdono, ma se steccate pure questa, vi massacro e vi faccio fare Pasqua e pasquetta qui”. La minaccia deve aver fatto nascere incubi preoccupati nelle teste dei giocatori rossoblù. La gara contro l’Aversa Normanna valeva una stagione, i ragazzi lo sapevano molto bene. I loro volti prima della partita erano quelli di chi sapeva di affrontare una partita decisiva.
Il tecnico rossoblù sedeva in tribuna in quanto doveva scontare la seconda giornata di squalifica. La sua calma durava neanche un giro di lancette. Le sue urla facevano tremare le fondamenta dello stadio. I giocatori in campo non lo aiutavano, così Gatto e Puca, approfittando dei primi momenti di partita, si presentavano da soli davanti a
Gasparri. Il portiere rossoblù, nonostante siano passati pochi istanti dall’inizio della gara, si fa trovare pronto.
La tensione era tanta, vista la posta in palio. Il Fondi si scrollava di dosso le macerie di Celano e iniziava a prendere le misure all’Aversa. La squadra ospite non consentiva alla squadra di casa di giocare come voleva. Rinaldi-Dionisio-Palumbo, dopo l’incertezza iniziale, divenivano una linea maginot praticamente insuperabile.
Il centrocampo, privo di Tamasi (a fine gara Padovano, secondo di Capuano, giustificava la scelta per fargli tirare un po il fiato), trovava in Rossini e Cucciniello due autentici mastini, pronti ad azzannare qualunque uomo dell’Aversa Normanna si presentasse da quelle parti. Il trio d’attacco vedeva Konate sbattersi come un dannato e
Ricciardo sempre il solito generoso a correre su chiunque si trovasse nel suo raggio d’azione, Bernasconi era quello più involuto e Capuano se ne accorgeva, prima con urla per svegliarlo, poi vedendo che non sortivano effetto, ordinando di far scaldare Finocchio. Il ragazzo sembrava come morso da una tarantola nel vedere quel compagno scaldarsi, capendo che il prescelto alla sostituzione era lui.
Così a fine primo tempo, Konate lo cercava con lo sguardo e lo serviva nello spazio. Il ragazzo di Albano Laziale si lanciava come un centometrista, beffando Gragnaniello in uscita con un pallonetto d’alta scuola.
Nella ripresa gli ospiti subivano il contraccolpo psicologico del gol subìto ed il Fondi ne approfittava per creare i presupposti per un 2-0 che mai arrivava. Alla fine si contavano almeno altre tre palle gol per gli avanti rossoblù (sarà sicuramente un motivo di strigliata negli allenamenti pre pasquali, questa mancanza di cattiveria degli
attaccanti). Un colpo di testa di Mattera metteva i brividi, però alla fine era fatta. Da segnalare anche la sesta espulsione stagionale di Luigi Palumbo. Stavolta beccato a dare una gomitata (presunta?) a Zolfo.
Il Fondi vinceva dopo cinque turni e balzava a quota 42. Se non è salvezza, poco ci manca. Complimenti a questi ragazzi encomiabili per come si sono comportati. Non era semplice dopo la brutta prestazione di Celano rialzarsi subito. Loro ce l’hanno fatta e vanno applauditi convintamente.
Fondi (3-4-2-1): Gasparri; Palumbo, Rinaldi, Dionisio; Alleruzzo, Cucciniello (46′ Tamasi), Rossini, Chiarini; Bernasconi (60′ Finocchio), Konate (74′ Schettino); Ricciardo. A disp: Mezzacapo, Pacini, Grillo. All: Padovano
Aversa Normanna (4-3-3): Gragnaniello; Campanella, Castaldo, Mattera, Vitale (77′ Sgambato); Letizia, Zolfo, Gatto; Petagine (61′ Grieco), Puca (65′ Varriale), Pisani. A disp: Russo, Carbonaro, Izzo, Pezzullo. All: Romaniello
Arbitro: Colarossi di Roma 2
Marcatore: 44′ Bernasconi (F)
Note: Terreno in ottime condizioni, temperatura tipicamente
primaverile. Ammoniti: Ricciardo, Alleruzzo, Bernasconi, Tamasi (F),
Petagine, Vitale, Castaldo, Mattera, Pisani (A). Espulso: Palumbo (F)
al 72′. Spettatori: 150 circa