FONDI-TERRACINA: POCHI DOTTORI NEI REPARTI MEDICINA DI FIORINI E SAN GIOVANNI DI DIO

“Non siamo e non vogliamo essere considerati cittadini di serie B per quanto riguarda l’assistenza sanitaria pubblica”. E’ l’appello-denuncia di associazioni a tutela del malato e di cittadini in genere che sollecitano ai vertici dell’Asl pontina il riequilibrio di una situazione riguardante la distribuzione degli operatori medici nell’ambito dei presidi ospedalieri di Terracina-Fondi e di Formia.

A fronte di otto unità presenti totalmente nel presidio centro (cinque a Terracina e tre a Fondi, dove, pur essendo quattro i dottori, il primario facente funzione, Aldo Pezza, deve quotidianamente dividersi un due per essere presente anche a Terracina e coordinare, nelle vesti di dirigente, il lavoro anche nel reparto di Medicina dell'<Alfredo Fiorini>) si registrano ben dieci unità mediche nel presidio sud (ne erano nove; da qualche giorno se ne è aggiunta una decima). Se si pensa, a fronte di queste cifre, che la quantità numerica dell’utenza di uno solo dei due ospedali del presidio centro viene ad equiparare l’entità dei fruitori della struttura del “Dono Svizzero” e che, spesso, il primario Pezza debba personalmente sobbarcarsi di turni “saltati” da colleghi che si ammalano all’ultimo istante, si capirà bene come la sollecitazione dei rappresentanti del diritto del malato trovano piena giustificazione. Per di più, fanno notare i parenti dei ricoverati nel reparto di Medicina – che è quello dove la degenza è la più lunga rispetto ad altri reparti – i parametri diramati dall’Asl “consigliano” l’ospedalizzazione del malato per sei o sette giorni al massimo, come periodo di degenza, proprio per evitare che il settore diventi un cronicario dove “parcheggiare” anziani – tale è la componente anagrafica della maggior parte dei ricoverati di Medicina – di cui la famiglia vorrebbe liberarsi per il peso che comporta il doverli accudire.


Ebbene, a Fondi, questo limite viene rispettato, addirittura, ‘abbassato’ in quanto i degenti restano in ospedale – salvo i casi di effettiva gravità – cinque giorni al massimo.

A Terracina, poi si registra il sovraffollamento del reparto di Medicina in quanto, non funzionando il Pronto Soccorso da “filtro”, cioè non riuscendo -per mancanza di strutture adeguate- a individuare subito o sempre quale reparto risulti essere più idoneo ad attenzionare una certa patologia, si preferisce “parcheggiare” i malati già visionati dal Pronto Soccorso nel reparto di Medicina.

Se poi si pensa che, con i mesi estivi, comuni come San Felice, Sabaudia, Terracina, Fondi, Sperlonga, Monte San Biagio, Priverno e Sonnino vengono demograficamente impinguati dalla presenza di vacanzieri (basti pensare alla Ciociaria che si riversa su Terracina), si capirà bene come sia più che appropriato l’allarme lanciato dal comitato spontaneo per il riequilibrio dell’organico degli operatori medici nel reparto di Medicina tra il presidio centro e quello sud. Sarà la volta buona, quella dell’estate 2012, per vedere all’opera una scelta razionale e sicuramente doverosa da parte dell’Asl del manager Renato Sponzilli?