COLDIRETTI LATINA: DAL VINITALY UNA PROPOSTA CONTRO LA BUROCRAZIA

*Saverio Viola e Carlo Crocetti*

Il peso della burocrazia del vino sottrae ben 100 giornate di lavoro all’anno al tempo passato in vigna e in cantina, costringe ad adempiere ad oltre 70 attività burocratiche, obbliga a relazionarsi con ben 20 diversi soggetti, favorisce l’abbandono delle produzioni doc con un taglio di migliaia di bottiglie al giorno. Coldiretti contro questo disagio ha predisposto un piano salva vino dalla burocrazia che si fonda su un sistema informatico unico di gestione capace di garantire un coordinamento tra gli enti coinvolti nella gestione del vino,su controlli a campione basati su analisi dei rischi e garanzia della tracciabilità e rintracciabilità delle partite di vino.

Obiettivo far diventare il fascicolo aziendale lo“strumento unico dell’impresa viti-vinicola” attraverso il quale adempiere agli obblighi e acquisire automaticamente le autorizzazioni per cui non è necessaria una valutazione discrezionale, sostituendo l’attuale sistema di autorizzazioni con l’invio di semplici comunicazioni.


A comunicare le novità il direttore della Coldiretti di Latina, Saverio Viola che ricorda come anche in terra pontina, il vino rappresenti, ormai, uno dei settori più vivaci e importanti nonostante la crisi che si è registrata in questi ultimi mesi.

“Anche dalle imprese della provincia di Latina si sono registrati segnali importanti nell’export di prodotto e sono stati conquistati livelli di qualità importanti. Permangono le criticità che sono le stesse registrate nel Lazio e  giustamente sottolineate dal famoso enologo Riccardo Cotarella durante il riuscito meeting organizzato dalla Coldiretti del Lazio al Vinitaly. Una maggiore sinergia degli attori della filiera con le istituzioni potrebbe permettere una concreta azione di marketing che porterebbe beneficio anche al territorio”. Tra gli ostacoli da superare resta, però, la burocrazia.

“A causa di quest’ultima scompaiono migliaia di bottiglie al giorno e le aziende sono costrette a rinunciare a produrre vini a denominazione d’origine per l’impossibilità di far fronte ad adempimenti spesso inutili che sottraggono ben 100 giornate di lavoro all’anno al tempo passato in vigna e in cantina – ha detto il presidente di Coldiretti Latina Carlo Crocetti – ribadendo che si deve seguire la via della semplificazione in vigna per porre rimedio alla riduzione dei terreni destinati a produrre vini a docg e doc. Dalla produzione di uva, fino all’imbottigliamento e vendita, le imprese devono assolvere a oltre 70 attività burocratiche e relazionarsi con ben 20 diversi soggetti. Coldiretti propone una legge con 4 passaggi dei quali uno in autocertificazione”.