ITRI, ARRESTATO PER L’ENNESIMO FURTO IN CASA AI DANNI DI PERSONE DEBOLI

L’escalation di imprese malavitose messe in atto da un giovane di Itri ha toccato il suo culmine con l’arresto avvenuto nella nottata tra lunedi e martedi da parte dei Carabinieri della stazione di Itri. Il 35enne è stato fermato dai militi del maresciallo Giovanni Persico per l’ennesimo colpo perpetrato ai danni di una vittima che, tra l’altro, come negli episodi precedenti, si tratta di persona debole e anziana.

Il derubato è infatti un uomo del quartiere della Madonna delle Grazie, piuttosto indifeso e facilmente esposto a soprusi che scantonano nell’illegalità. La tattica seguita ha ricalcato ancora una volta il copione dei gesti criminosi precedenti. Il malvivente studia le abitudini della vittima e attende il momento in cui è più esposta o in
cui è lontana dal luogo dove lui mette in atto il suo raid furfantesco.


Questa volta si è trattato di denaro, dell’importo che gli inquirenti stanno quantificando. L’ultima volta, quando venne denunciato a piede libero, aveva rubato 11.800,00 euro tenuti in casa da un 91enne che vive solo nel quartiere Cavone e che se ne va in campagna la mattina per tornare a casa la sera per vivere in un ambiente fatiscente ed esposto ai colpi dei malviventi.

Il buon fiuto inquirente del m.llo Persico portò, nell’occasione, alla pronta individuazione del responsabile che
venne bloccato prima che dilapidasse i restanti 10.000,00 euro, in quanto aveva già consumato 1.800,00 euro per spese fatue. Lo stesso vecchietto, pochi giorni dopo, fu oggetto di un nuovo raid messo in atto dal “solito” fedigrafo che portò via l’oro posseduto dall’anziano. In precedenza, due mesi fa, il ladro solitario si era introdotto, di notte, nel Comune di Itri e vi aveva asportato l’orologio marcatempo che poi aveva gettato via una volta accortosi che non era commerciabile per ricavarci qualche provento illecito. In quella occasione, con un gesto teso al recupero del colpevole, il sindaco Giuseppe De Santis rinunciò a sporgere denuncia, contando sull’efficacia della rieducazione non repressiva.

Ieri, purtroppo, l’ennesima brutta tappa di un percorso di vita sul quale dovrà pronunciarsi ora il giudice monocratico del Tribunale di Gaeta, competente per territorio nel rito per direttissima.