Neanche la pioggerellina ferma la mano dolosa dei piromani itrani. Anche ieri, nonostante qualche spruzzatina d’acqua scesa dal cielo, sono dovuti accorrere, in località Magliana, tra Itri e Sperlonga, la squadra 5A dei Vigili del Fuoco di Gaeta e i volontari della protezione civile, Emergenza Radio Itri, con lo stesso presidente Antonio Maggiacomo, e il suo vice, Antonio Fargione, impegnati a spegnere le fiamme che hanno riguardato un’area relativamente limitata, ma costellata di abitazioni e di ville.
Ancora una volta la causa scatenante del rogo pare essere quella della “programmata” ricrescita dell’erbetta “post ignem” tanto appetita dai capi di bestiame al pascolo brado. Il fenomeno dei fuochi dolosi quest’anno sta assumendo una particolare emergenza, dettata dal fatto che già da un mese (e siamo ancora a marzo!) quasi ogni giorno c’è bisogno di un intervento.
Addirittura quattro giorni fa ci volle anche il contributo di un Canadair e di un elicottero per evitare che le fiamme giungessero ad attaccare il canile “Segugi Monte Ruazzo”, in località Vallecastello, del titolare Maurizio Fabrizio che aveva dovuto trasferire in tutta fretta più di qualche animale in zone più sicure. Qualcuno, tra gli
ambientalisti, sta suggerendo al Comune di prendere in mano la situazione per definire un piano di maggiore sorveglianza e più decisa repressione, a cominciare dalla severa applicazione della norma che fa divieto di pascolo, di costruzine e di prelievo di qualsiasi cosa (legna, asparagi, ecc.) sulle zone attraversate dal fuoco.