“Non esiterei un solo istante, qualora ce ne fosse bisogno per dare all’azione,civile ma incisiva, di protesta nei confronti dei responsabili del traffico ferroviario che ha competenza sullo scalo di Itri, a scendere al fianco, anzi alla testa, dei miei cittadini, esasperati per i cronici disservizi che presenta la stazione di Itri”.
E’ Giuseppe De Santis, sindaco di Itri, a manifestare tutta la sua solidarietà agli utenti delle ferrovie che che si servono dello scalo itrano e a far pervenire alla Regione Lazio e a Trenitalia il segnale inequivocabile del limite della sopportazione ampiamente superato da tempo.
“Sono anni che gli utenti della stazione di Itri vengono presi in giro con promesse mai mantenute, neppure per la soluzione di uno soltanto dei tanti problemi in piedi. Allo scalo di Itri, utilizzato non solo dagli abitanti del centro collinare, ma anche da viaggiatori provenienti da Campodimele, Gaeta e da qualcuno di Formia, il bagno è chiuso da tempo immemorabile, cosa, questa, inconcepibile nel terzo millennio. A parte la mancanza anche di un solo addetto, c’è una situazione igienica spaventosa nei locali ormai più che fatiscenti. L’aumento dei posti per il parcheggio auto, promesso da tempo, non lascia intravvedere neppure lontanamente l’inzio dei lavori. Ogni mattina arrivano al comune telefonate di viaggiatori giustamente inferociti per lo spettacolo che trovano nell’angusta sala attesa, scambiata da molti errabondi come sede per dormire o combinare altre cose certamente non lecite. Ci facciano sapere – affonda De Santis – se dobbiamo gestirla noi, come comune, la stazione. Lo faremmo e significherebbe anche un posto di lavoro per un capofamiglia. Vogliamo anche che i regionali effettuino le stesse fermate di Fondi e Monte San Biagio, alla luce dell’utenza registrata a Itri. In caso contrario, sarebbe meglio chiuderla, per il bene dei viaggiatori”.