UN ITRANO LONTANO DALLA SUA TERRA SVELA IL MISTERO DELLA LAPIDE RITROVATA

“Grazie a te Orazio per l’importante lavoro che svolgi soprattutto per noi itrani lontani tenendoci sempre informati sui fatti del nostro territorio. Come ti dicevo sabato mattina, leggendo il tuo articolo che tra l’altro prendeva già in considerazione l’idea che la lapide potesse appartenere alla chiesa di S. M. Arcangelo (ipotesi a quanto pare smentita), ho subito riconosciuto quel pezzo di marmo, o almeno credevo di averne già visto uno simile. Sono andato allora a ritrovare le foto del battesimo di mia nipote, avvenuto a inizi giugno 2009 e tra le varie immagini che scattai alla bellissima chiesa prima dell’inizio della cerimonia, c’èra proprio quella in cui si vede chiaramente la lapide, a mio parere quella stessa lapide apparsa nel tuo articolo…. Se per cortesia puoi avvisare tu chi si stà occupando della vicenda, non so il parroco della chiesa o il comune, buon lavoro ti allego un paio di foto: nella prima si nota la lapide, appoggiata al pavimento all’interno della cancellata della chiesa – lato sinistro (salendo dalle scale); nella seconda invece si notano altri marmi ancorati però al muro”.

Questo il testo di una email – pubblicata senza alcun ritocco – giunta all’estensore dell’articolo che, dalle colonne di h24notizie.com aveva dato notizia del ritrovamento, ai piedi della statua di Padre Pio, nell’omonimo piazzale ai bordi della statale Appia, della lapide di cui si è tanto parlato in questi giorni a Itri. Stentavamo a credere ai nostri occhi. Quello che più ci ha colpito è il fatto che un nostro compaesano, un itrano che vive fuori e lontano per guadagnarsi, con grande sofferenza ma con incommensurabile onore, il pane quotidiano abbia subito riconosciuto un pezzo archeologico prima conservato nel sagrato della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo e poi abbandonato (Ma si può sapere da chi? Possibile che a Itri ci sia tanta omertà che nessuno abbia visto chi ve l’ha depositata, quando invece, il giorno che l’abbiamo portata al Comune, recandola in spalla, almeno sette o otto persone hanno visto e ci hanno preso anche per ladri, non sapendo, invece, che stavamo salvando un qualcosa di storicamente interessante!) e poi abbandonato – dicevamo – in un luogo dove passano centinaia di persone al giorno, senza che nessuna l’abbia notato.


Poveri noi! Come siamo distratti dalla vacuità dell’esteriorità e dell’interesse pettegolo, per cui non ci accorgiamo se vicino a noi viene depositato un qualcosa di veramente valido! Ma, lasciando da parte queste lamentationes sulla miopia degli Itrani verso il loro patrimonio artistico, cerchiamo insieme di capire come la lapide sia potuta arrivare dal sagrato della chiesa di San Michele Arcangelo a piazzale Padre Pio. E’ vero che sono iniziati i lavori che il restauro esterno della chiesa, ma non possimao e non vogliamo credere che l’asportazione sia avvenuta in coincidenza o per causa dei lavori in itinere.

Certamente il fatto deve farci stare con gli occhi aperti, soprattutto per quei siti dove l’esiguità numerica dei presenti potrebbe indurre i sempre più numerosi malintenzionati a tentare qualche asportazione di materiale che troverebbe sicuramente acquirenti a qualsiasi latitudine, come dimostra la presenza di anfore e materiale archeologico in qualche struttura di accoglienza di primissima classe lungo la riviera di Ulisse o di …Enea. Per tornare all’eccezionale osservatore, cui va il nostro personale apprezzamento, in attesa che ci autorizzi a pubblicare anche il nome -che lui ci ha fatto fin dal primo momento in cui ci ha contattato – vogliamo dirgli grazie di cuore per questo suo amore sincero e tangibile verso il suo paese, Itri. Ecco un esempio che – senza ergerci a predicatori – vogliamo additare alla zavorra sociale che vegeta nei nostri spazi comunali e che non ci porta sempre a sentirci fieri di chiamarci Itrani. Lui, il nostro amico, attento osservatore, sì che può a buon diritto fregiarsi del titolo di “sàng’ de sièrp” (sangue di serpe, il DNA caratteriale degli Itrani). Peccato, però, che i migliori di questa categoria vadano sempre via!

***ARTICOLO CORRELATO*** (Itri: lapide funeraria del tardo medioevo rinvenuta ai piedi della statua di Padre Pio – 28 gennaio -)