LAZIO, CULTURA. CONSIGLIO AVVIA ITER RIFORMA CINEMA E AUDIOVISIVO

Avviato dal Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal vicepresidente Raffaele D’Ambrosio, l’esame della proposta di legge “Interventi regionali per lo sviluppo del cinema e dell’audiovisivo”, di iniziativa della Giunta. Alla relazione illustrativa dell’assessore alla Cultura Fabiana Santini ha fatto seguito un ampio dibattito a cui hanno preso parte esponenti della maggioranza e dell’opposizione. Esaurita la discussione generale con la replica dell’assessore, la seduta è stata aggiornata a mercoledì 7 marzo.

“Questo provvedimento rappresenta una delle chiavi di volta della politica culturale della Giunta Polverini” ha esordito Santini. “Pur dando atto del considerevole impegno dedicato al settore dalla precedente amministrazione – ha proseguito l’assessore – mancava una visione unitaria ed un interlocutore unico per gli operatori e ciò determinava un disordinato e dispendioso impiego delle risorse messe in campo. Lo spirito della legge, quindi, è quello di superare la frammentazione degli interventi attraverso l’unificazione degli strumenti operativi e finanziari: nascono, infatti, un Centro regionale ed un Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo”. “Il Centro sarà l’interlocutore in grado di fornire l’intera gamma di servizi e risposte agli operatori, mentre il Fondo sarà lo strumento di reale sostegno alle imprese che consentirà di abbattere il significativo gap di costi che oggi penalizza il Lazio, rappresenterà un incentivo per le società di produzione straniere a scegliere la nostra regione e favorirà la crescita del cinema indipendente”. Prevista l’adozione anno per anno di un piano che, sulla scorta di un programma triennale, individui priorità, tempi, modalità e criteri di concessione degli aiuti, risorse.


“Il Lazio è la prima regione italiana per numero imprese nel comparto – ha poi ricordato la presidente della commissione Cultura Veronica Cappellaro (Pdl) – con 1.800 imprese rappresenta il 28% del dato nazionale, anche grazie al fatto che detiene quasi la metà della produzione italiana e occupa più di 20 mila addetti. Da tempo gli operatori chiedevano un intervento importante e radicale e le audizioni che sono state svolte con le associazioni del settore hanno permesso di evidenziare le problematiche da risolvere per arrivare ad una legge che potesse realmente servire”.

Giulia Rodano (Idv) ha dichiarato di nutrire forti perplessità sull’impianto di una legge che prevede un fondo unico. Rodano ha parlato di politica “propagandistica”, che “non è di sistema, né di sostegno alle imprese. E’ giusto mettere soldi in un settore ridotto allo stremo dalle politiche nazionali, ma questa è un’erogazione a pioggia e non una politica di sviluppo”. Con riferimento al Centro regionale ha, infine, sollevato la preoccupazione che si tratti di un “carrozzone”. “Non si tratta di contributi a pioggia, ma di incentivi alle produzioni, soprattutto straniere, per venire a lavorare nel nostro territorio”, ha replicato Francesco Carducci Artenisio (Udc) sottolineando l’importanza di un unico Centro.

“Questa legge può essere importante per dare una risposta alla crisi in un settore che ha valenza strategica nella nostra regione”, ha detto Enzo Foschi (Pd). “Chiedo – ha però aggiunto –di chiarire meglio quali sono le funzioni del Centro, i tempi della sua costituzione e in quali rapporti sarà con la Giunta”. “Vorremmo proporre un modello alternativo a quello ipotizzato”, ha dichiarato a questo proposito Ivano Peduzzi (FdS). Maggiore chiarezza sull’ente è stata chiesta anche da Luigi Nieri (Sel): “La legge non può lasciare indefinito un soggetto che sarà l’unico a decidere e farà anche promozione”. Mario Mei (Api), che ha tuttavia chiesto maggiore chiarezza sulle risorse impegnate per il triennio e sulle modalità di collaborazione tra società esterne e Centro.

Apprezzamento per il testo è stato espresso dai consiglieri del Pdl Lidia Nobili e Andrea Bernaudo. Nobili ha sottolineato l’esigenza di riordino che il settore avvertiva da tempo e la “scelta coraggiosa di tornare ad investire nella cultura in un momento di grave difficoltà economica”, mentre Bernaudo ha evidenziato l’opportunità che viene data “alle nuove generazioni e ai nuovi artisti di svolgere attività nel campo del cinema e dell’audiovisivo usando i nuovi linguaggi multimediali”. A favore si è espresso anche Roberto Carlino (Udc): “Il sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e dei prodotti permetterà di portare con profitto i nostri lavori anche all’estero”. Carlino ha anche rimarcato l’attenzione alla valorizzazione delle opere di interesse regionale ed alla riqualificazione dell’offerta didattica”.

L’assessore Fabina Santini ha infine tenuto a precisare che “Il Centro regionale opererà in stretta collaborazione con Anica, Atp, Enpals e altri sindacati, secondo le direttive della Giunta e sentita la commissione competente e assicurerà ogni anno il monitoraggio degli interventi effettuati. Mi impegno a ragionare sulle proposte di emendamento – ha concluso – ma chiedo lo sforzo di tutti per cogliere questa straordinaria opportunità di intervenire a sostegno di uno dei settori strategici della nostra regione”.