
“Non debbono esserci portatori di statue di serie A, sempre pronti a fare passerella nei tratti più in vista delle principali processioni, per poi scomparire dalla scena per il resto dell’anno, e portatori di serie inferiore, utilizzati sempre e soltanto nelle emergenze che si registrano per gli eventi parrocchiali, quando non si trova gente disposta a portare la statua del santo”.
Anche questo appunto è emerso nel corso dell’incontro promosso da padre Luigi Donati passionista, parroco della chiesa dell’Annunziata, cui è demandato il compito di organizzare i festeggiamenti patronali del 20, 21 e 22 luglio, dedicati alla Madonna della Civita, protettrice anche dell’arcidiocesi di Gaeta. La riunione, svoltasi ieri (lunedi), era il primo incontro preparatorio del programma festaiolo che nel 2012 ricade dieci anno dopo la solenne discesa del quadro della nera Madonna con il bambino conservato sull’altare maggiore del Santuario della Civita.
Questa icona viene portata a Itri per essere incoronata nell’anno 77 di ogni secolo (1777, 1877 e 1977). Ogni 25 anni, poi, c’è sempre la discesa in paese per i solenni festeggiamenti, senza che venga apposta una corona (ne aveva tre la Madonna del santuario prima del sacrilego furto nel 1979) sulla testa della Vergine come avviene nei centenari. I festeggiamenti dei venticinquennali fanno comunque vivere al paese oltre sette giorni di intensa spiritualità. In tutta questa vicenda il problema principale resta il malcontento di chi dedica tutto il suo tempo libero a organizzare ogni festa parrocchiale, anche quelle ritenute di minore importanza dove manca la passerella garantita dalla Tv locale, o i passaggi sul manto dell’Infiorata, come nel Corpus Domini.
Criticate soprattutto le pretese di portare a spalla la Madonna della Civita in determinati tratti dove la maggiore visibilità agli occhi dei presenti gratificherebbe la vanità di chi non disdegna di aspirare al ruolo di primo della classe.