Al termine di un complesso lavoro compiuto nei giorni scorsi dagli uffici comunali, questo pomeriggio si sono concluse le attività poste in essere dal Comune di Latina per trovare una soluzione all’emergenza rom, vale a dire al gruppo di persone rimaste senza dimora dopo le note vicende che hanno interessato il campo di accoglienza “Al Karama” di Borgo Montello. In particolare, si è proceduto al cosiddetto “rimpatrio assistito” per 36 persone (di cui 11 uomini, 9 donne 8 ragazzi di età inferiore ai 18 anni e 8 bambini con meno di 12 anni). Il pullman, scortato dalla Digos e con a bordo il gruppo ha lasciato Latina nella giornata di oggi per consentire alle 36 persone di lasciare l’Italia.
Le operazioni sono state eseguite dagli assessorati comunali alla Protezione civile e ai Servizi sociali, con il supporto della questura di Latina, la Digos in particolare. Alle operazioni ha collaborato anche il consolato della Romania in Italia, per la identificazione e duplicato dei documenti delle 36 persone.
Nel ultime due notti il gruppo, dopo essere stato ospitato nei giorni precedenti in alcune parrocchie, è stato ospitato in uno stabile messo a disposizione dal Comune di Latina.
“Ritengo che l’amministrazione comunale e la Protezione civile siano state in grado, con le loro competenze e il loro impegno, di fronteggiare una emergenza di carattere socio-sanitario che si era trasformata anche in un problema di ordine pubblico. Ci tengo a ringraziare pubblicamente per il grande lavoro svolto l’assessore ai Servizi sociali, Patrizia Fanti, i dirigenti, i funzionari dei servizi sociali e le mediatrici culturali, la Prefettura, la Polizia municipale, l’ing. Martone, la Protezione Civile, il GSP (Gruppo Soccorso Pontino), la Caritas, la Curia e le altre associazioni che si sono messe a disposizione. Un lavoro in sinergia che ha visto impegnato anche il Sindaco Giovanni Di Giorgi che, anche da Auschwitz, non ha mancato di seguire da vicino ogni fase della vicenda. Una task force efficace, grazie alla quale questa situazione non è degenerata. Terminata la fase della immediata emergenza – conclude l’assessore Di Cocco – ritengo si debba aprire quella di un più ampio confronto a tutto campo sul futuro di Al Karama e della sua gente, un confronto che deve coinvolgere tutte le istituzioni interessate”.
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