ITRI: ANTONELLO MARTINO TRIONFA ALLE MOSTRE NAZIONALI DI CREAZIONI “CUSTOM”

*Paracadutista Italiano del Battaglione Nembo*

Antonello Martino, da qualche tempo legato a Itri, dove ha sposato Antonia Agresti, dipendente, come lui, del Ministero degli Interni, sta portando alto il nome del paese che lo ha adottato, con una serie di riconoscimenti e premi conquistati in una trentina di concorsi cui partecipa con i pregiati lavori che lui realizza con tanta cura.

Di cosa di tratta? Di modelli di figure rappresentanti le più svariate manifestazioni della vita umana, i custom. Ma lasciamo a lui il compito di dettagliarci i contenuti delle sue creazioni artistiche e le tecniche seguite per realizzarle.


“Questo tipo di modellismo/collezionismo comincia a prendere piede nel 2006 circa; è una novità in questo campo perchè le dimensioni del soldatino sono insolite. Stiamo parlando di figure in scala 1/6 alte 30 cm circa e abbigliate di tutto punto. Come nasce una figura custom? Anzitutto si comincia con la scelta del personaggio; io prediligo il periodo storico relativo alla II^ Guerra Mondiale. Dunque si parte o da una scatola di montaggio o acquistando pezzo per pezzo dalle varie ditte di produzione ognuna delle quali è specializzata in articoli ben precisi. Partiamo dalla testa: questa di solito viene acquistata a parte rispetto al corpo, e di solito ne viene scelta una che abbia le caratteristiche somatiche della nazionalità del soldato e con l’espressione che più si addice alla figura che si vuole creare. Le teste sono di due tipi: o sono grezze realizzate in resina, quindi da dipingere a mano con la massima perfezione, o già belle e fatte, realizzate da ditte specializzate. Poi si comincia con la vestizione.

*Marines americano nella guerra del Pacifico*

Da premettere che l’abbigliamento è tutto in stoffa rassomigliante per quanto possibile ai tessuti reali. Visto che questi panni sono nuovi di fabbrica, gli daremo un senzo di vissuto e invecchiati dal tempo e intemperie varie. Si procede quindi con un paio di lavaggi in acqua calda e detersivo, strofinando ben bene. Dopo di che, ancora bagnati, si fanno indossare al figurino, aspettando che si asciughino loro addosso, in modo che cominciano a prendere una forma gradevole. Da premettere che, una volta che abbiamo in mano tutto l’occorrente per il nostro personaggio, si fa una ricerca storica di tutti i pezzi che compongono la figura, dall’abbigliamento alle decorazioni, per verificarne l’esattezza nella fattezza e nelle colorazioni. Preciso che i vari accessori del tipo elmetti, cinghie, cinte, giberne etc etc, devono rigorosamente riprodurre il materiale originale, ad es. l’elmetto nel 90% dei casi è in metallo con imbottitura interna in pelle, da noi  modellisti riprodotta con materiale adatto, le scarpe o stivali sono in cuoio e corredate di lacci. Completata la vestizione, si passa alla sporcatura, nella maggior parte dei casi passeremo sui vestiti una leggera mano di carta vetrata molto fine, per dare un senso di usura e consumato. Poi, con aerografo per modellismo, si dà una sporcata, con un colore nocciola molto chiaro, in varie parti del corpo per dare il senso della polvere e dello sporco. Infine si dà la forma alla divisa: ci muniremo di lacca per capelli, pinzette, e phon. Si dà una abbondante spruzzata ai pantaloni, poi con le mani o con le pinzette, si dà la giusta forma o piegatura e col phon si asciuga il tutto in modo che rimarrà per sempre incollato nella maniera che più ci interessa. Infine si realizza una basetta ove ricostruiremo una piccola scena di ambientazione, e qui ci si sbizzarrisce a piacimento”.

Fin qui le sue indicazioni. Per divertirvi ad ammirare i suoi capolavori, partite dal suo profilo facebook. E, non dimenticate: insieme a lui, trionfatore in tante gare, c’è anche l’amico Mario Bottazzi.

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