Si concluderà, venerdi 6 gennaio, con un concerto di musica barocca, la terza edizione di Natale al Museo Archeologico Nazionale di Sperlonga. “Si tratta di un evento imperdibile”, sottolineano la direttrice Marisa de’ Spagnolis e la coodinatrice della segreteria, Paola De Luca.
“L’evento avrà inizio alle ore 17,30 con l’arrivo, al suono delle zampogne di Oreste e Gasparino, dei Magi che completeranno l’originale presepe realizzato dall’Atelier Corcione di Napoli (www.ateliercorcione.it) su progetto e commissione del Maestro André Durand (www.andredurand-gallery2000.com)”.
Artista di fama internazionale, Durand sta celebrando in questi giorni il suo primo anno a Sperlonga, che, a suo dire, ha rappresentato per lui una rinascita spirituale e artistica. Il Presepe, ambientato nella Grotta di Tiberio, sapientemente riprodotta con le sue piscine, coniuga la tradizione napoletana con spunti innovativi, come la splendida Madonna nera semisdraiata sull’isolotto del triclinio, o San Francesco in jeans che dall’alto osserva la scena. Anche Tiberio, il padrone di casa, è presente, essendo vivente all’epoca della nascita di Gesù, ma non ancora imperatore. Il presepe rimarrà esposto nel Museo fino al 15 gennaio. La serata proseguirà con la presentazione, in anteprima internazionale, del dipinto <La Madonna dell’aranceto>, ultimo lavoro del maestro Durand che, novello Goethe, è rimasto incantato dai giardini di aranci, seppur pochi ormai, che una volta invece caratterizzavano la piana di Fondi, impressionando tutti coloro che l’attraversavano viaggiando lungo la via Appia. Seguirà il concerto di musica barocca dei Fanzago Baroque Ensemble dal titolo Il canto dei Re. Inni e lodi in viaggio dall’Oriente, “un affascinate viaggio musicale al seguito dei tre saggi che, nel cielo notturno, riconobbero la vera luce, lodando con inni e canti l’attesa di un grande evento£.
Il ricchissimo programma della serata prevede l’esecuzione di brani di Pergolesi, di Corelli, canti Gregoriani, musiche orientali e il commovente Quanno nascette Ninno di Sant’Alfonso De’ Liguori. “L’ingresso – ricordano le dott.sse de’ Spagnolis e De Luca – è libero”.
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