***AGGIORNAMENTO***Non ce l’ha fatta Giovanni Buonomo il 55enne di Gaeta che il 28 novembre scorso si gettò in acqua per salvare il nipotino di 4 anni che era finito in mare dopo essere caduto dalla barca. Buonomo si trovava ricoverato in gravissime condizioni al Santa Maria Goretti di Latina.
Il 55enne era uscito con un parente e al nipote per fare un giro con la barca, ma per cause sconosciute il piccolo era finito in mare, l’uomo vedendolo annaspare si è gettato nell’acqua gelida senza pensarci due volte, riuscendo a trarre in salvo il nipote. L’acqua fredda ha causato, però, nell’uomo un calo improvviso della temperatura provocando un malore.
Una volta a terra, l’uomo è stato subito soccorso e trasferito all’ospedale “Dono Svizzero” di Formia dove gli veniva diagnosticata una forte ipotermia ed una vasta emorragia cerebrale. Le condizioni di Giovanni Buonomo nonostante le cure dei medici non sono migliorate, i sanitari ne hanno quindi disposto il trasferimento presso il nosocomio di Latina dove si trovava in stato di coma, fino alla scorsa dove è deceduto.
L’istituto Nautico G.Caboto di Gaeta comunica quanto segue:
Ancora non sono terminati gli echi dei festeggiamenti del nuovo anno che si è spento nella notte tra il 1 ed il 2 gennaio Giovanni Buonomo.
Salito alle cronache alcune settimane fa per aver salvato un bambino caduto in acqua, venne ricoverato d’urgenza per una emorragia cerebrale generatasi proprio a causa di quell’atto con il quale salvava la vita di un fanciullo.
Dopo lunghe settimane di speranza e di attesa, si è spento presso il “S.M. Goretti” di Latina all’età di 56 anni.
L’ultimo atto di libertà della sua esistenza ha riassunto in modo mirabile la vita di un uomo, di un marinaio, che nella sua durezza è stato maestro di tantissimi allievi del “Caboto” ai quali ha insegnato non solo l’andare per mare, ma ad essere uomini.
Gianni è morto per aver compiuto un gesto nella piena consapevolezza del rischio che correva, in quanto già sofferente di problemi cardiovascolari, un tuffo nelle acque fredde avrebbe messo in serio pericolo la sua vita
… Ma Gianni era un marinaio in tutto, ed in mare un comandante deve occuparsi anzitutto della vita e della sicurezza del suo equipaggio …
Il Caboto perde uno dei suoi più significativi rappresentanti di quest’ultimo ventennio, persona versatile, professionista dalle indubbie capacità, maestro per i giovani allievi che si avvicinavano con lui al mare per imparare a rispettarlo.
Ciao Gianni
amico, compagno di viaggio….
maestro di vita e nella professione ….
bastavano i tuoi sguardi, i tuoi gesti …. non molte parole,
per condurci sui mari….
Lo sguardo sempre lontano a scrutare il mare e l’orizzonte
per proteggere da insidie nascoste
così da riportare sempre a casa i tuoi ragazzi …
Governa ancora la nave
mentre il vento gonfia le vele che ci portano verso nuovi orizzonti …
Ciao Gianni
…. Ciao Marinaio!