
Anche la Coldiretti di Latina ha preso parte, con una nutrita delegazione, al summit sulla riforma della Politica agricola comune (Pac), promosso dal presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini con il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Dacian Cioloş, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania, il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro e Giovanni La Via, relatore sul regolamento orizzontale della proposta di riforma della Pac. Nel momento in cui l’Italia sorpassa la Francia in valore aggiunto agricolo prodotto nel 2011, e conquista il primato europeo, nonostante una superficie coltivata che è pari ad appena la metà di quella dei cugini d’oltralpe, Coldiretti ha ribadito la necessità che con la futura riforma della Pac, siano assicurate le risorse necessarie per evitare una eccessiva penalizzazione come, invece, risulterebbe dalle attuali proposte e ciò anche in considerazione del fatto che il nostro Paese già versa all’Unione più di quanto riceve. I primati nel valore aggiunto e nell’occupazione per ettaro, nella qualità, tipicità, multifunzionalità e sicurezza alimentare conquistati, anche in provincia di Latina, legittimano, dunque, a svolgere un ruolo di leadership nel difficile negoziato europeo che dovrà decidere sul futuro modello di agricoltura in Europa.
“La riforma della Politica agricola comune (Pac) – sostiene il presidente provinciale di Coldiretti Carlo Crocetti – deve rappresentare l’occasione per una forte legittimazione della spesa verso l’agricoltura risolvendo i problemi strutturali di volatilità dei prezzi e del ridotto potere negoziale lungo la filiera”.
“Occorre evitare – ha sottolineato il direttore Saverio Viola – che all’accoppiamento dei prezzi alla produzione che aveva causato una rendita di posizione a valle della filiera, si sostituisca una nuova forma di accoppiamento alla superficie che
rappresenterebbe una nuova ed incomprensibile rendita fondiaria che penalizzerebbe l’agricoltura pontina. Questo è il principio che deve guidare le modifiche alla proposta della Commissione Europea anche e soprattutto per tutelare il settore agricolo provinciale che si è impegnato di più verso un modello agricolo capace di rispondere alle aspettative dei cittadini in termini di sicurezza, qualità, biodiversità, occupati e ricchezza prodotta per ettaro”.
“Altrimenti, paradossalmente – hanno aggiunto Crocetti e Viola – proprio la nostra provincia, la regione Lazio e l’intero Paese, sarebbero i territori più penalizzati”.
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