L’associazione commercianti Ventotene in riferimento al reportage del Tg3 Lazio reputa doveroso intervenire e chiarire alcuni aspetti.
“L’isola di Ventotene ha un tessuto economico prevalentemente turistico e le attività “imprenditoriali” presenti sul territorio sono per la maggior parte a conduzione familiare. Si tratta di piccoli alberghi, ristoranti, affittacamere, noleggio barche e diving che operano durante i mesi primaverili-estivi. Il flusso turistico è oscillante durante l’arco dei mesi ma garantisce un introito alle aziende che anno dopo anno cercano di migliorarsi per garantire un livello qualitativamente soddisfacente. Se sommiamo i fatturati di tutte le aziende che operano sul territorio ci troviamo dinanzi a volumi di affari importanti ma lontani anni luce dai fatturati di isole simili per dimensioni e flusso turistico. E’ indubbiamente difficile fare impresa, lo è ancora di più su di un’isola che conta meno di trecento anime durante i mesi autunnali-invernali. L’ASCOM tutela tutte le attività isolane, in particolar modo quelle che restano “aperte” tutto l’anno, garantendo un servizio non imprenditoriale, non legato al profitto ma solamente ad un servizio sociale. Una qualsiasi attività durante il periodo invernale è in perdita e l’ASCOM apprezza lo sforzo e l’impegno dei commercianti che nonostante il mancato guadagno, nonostante i costi di gestione non gettano la spugna e non spengono quella luce che su di un’isola di trecento anime è molto di più di un semplice negozio, diventa punto di aggregazione, di socializzazione. Apprezziamo e il lavoro dei giornalisti, ma gli attacchi gratuiti rivolti al tessuto imprenditoriale isolano non ci riguardano, ci danneggiano e ci indignano profondamente perché non trovano riscontro in nessun atto giudiziario, in nessuna indagine delle forze di polizia e gettano ombre infamanti su una categoria che lavora onestamente e cerca di migliorare la qualità del servizio offerto ai turisti e agli isolani. Non ci risultano operazioni di compravendite di aziende effettuate con denaro di dubbia provenienza o di origine campana. Tutti gli isolani hanno origine campana, poiché coloni inviati dai Borbone alla fine del 1700 e questo non comporta una sillogismo con la malavita organizzata. Troppo spesso si fà della facile demagogia andando a colpire una intera categoria, danneggiando un sistema economico “sano” come quello isolano”.
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