CORI, 4 NOVEMBRE: COMMEMORAZIONE DEI MORTI CADUTI IN GUERRA

Il 4 novembre 1918, con la firma dell’armistizio di Villa Giusti, finiva la Prima Guerra Mondiale, un evento sanguinoso che costò la vita a quasi 700 mila connazionali, mentre più di 1 milione tornarono a casa mutilati e feriti.

Anche la città di Cori diede il suo contributo alla Grande Guerra e domani sarà il giorno del ricordo di tutti quei giovani concittadini partiti per il fronte e non più tornati dalle loro famiglie.


Spiega nel suo messaggio il sindaco Tommaso Conti: “È un dovere istituzionale e un obbligo morale quello di ricordare quanto è accaduto, il prezzo pagato, l’ingiustizia e l’orrore vissuti affinché si possa riflettere e acquisire la consapevolezza che la guerra non è di nessuna utilità, essendo invece fondamentale costruire una cultura della pace, contro quella dell’egoismo, della sopraffazione e dell’intolleranza. I tanti giovani che si sono immolati per la patria ci hanno insegnato che la guerra non è mai il giusto strumento per dirimere i conflitti, grandi o piccoli che siano, ma è sempre e solo la risultante di interessi che distruggono l’umanità, accrescendo l’odio con atrocità che lasciano segni indelebili e ferite non rimarginabili. Bisogna affermare il credo quotidiano del rispetto, della solidarietà, della distensione, dell’amore, contribuendo, a qualsiasi livello, alla crescita di una concreta, solida e generalizzata armonia tra le persone e i popoli. Per fare questo è necessario alimentare la cultura del ricordo per tramandare alle generazioni future la memoria storica che ci appartiene e ci accomuna ed è custodita da quel Monumento ai caduti coresi in entrambe le guerre mondiali eretto in piazza 4 novembre”.

La “Vittoria alata” in travertino, che sorregge una lucerna votiva, è uno dei capolavori della monumentalistica della nostra provincia, per qualità e conservazione; nonché uno dei monumenti più imponenti nel suo genere del territorio pontino con i suoi 5.50 metri di altezza. Realizzato da Angelo Ternavasio nel 1927, è lì che risiede la testimonianza di tutto ciò che significa la guerra, soprattutto in termini di perdite di vite umane, e domani tra l’altro ricorrono anche gli 80 anni della sua inaugurazione che venne celebrata il 4 novembre 1931.

“Tuttavia – conclude Conti – in questa importante giornata dedicata all’unità nazionale e alle forze armate, non ci si può dimenticare di porgere un caloroso saluto e ringraziamento ai contingenti di pace italiani dislocati in tante aree geografiche del mondo attanagliate dalla guerra”.

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