
Un’altra prestigiosa tappa ha segnato l’impegno culturale del ricercatore Giuseppe Pecchia di Fondi, per tutti il popolare “Pino”. Allo storico della città della Piana è andato il premio per la Saggistica, per l’opera “La rivolta di Itri”. La cerimonia di premiazione, che scaturisce dalle deliberazioni adottate dalla giuria del XX Premio Internazionale “Tulliola” il 3 agosto scorso, avrà luogo alle ore 16.30 di martedi 25 ottobre presso il Castello Miramare di Formia.
Saranno presenti i componenti della giuria formata dal presidente il poeta, critico letterario, saggista-polemista, Ugo Piscopo, il presidente onorario, poeta-avvocato Erasmo Magliozzi, la presidente del Premio, poetessa Carmen Moscariello, la scrittrice, critica letteraria Maria Argenziano , il preside-scrittore Silvano Cuciniello, Giuseppe Di Nitto direttore della biblioteca di Napoli, il poeta-preside Michele Graziosetto, il poeta Manfredo Di Biasio, l’onorevole, magistrato Poeta Alfonso Malinconico, Tommaso Pisanti docente di Lingua e Letteratura Comparata dell’Università di Salerno, lo scrittore Domenico Pimpinella , lo scrittore-scultore Mario Rizzi, il romanziere Alessandro Petruccelli. Con loro, la segretaria del Premio: Barbara Vellucci.
Nel Premio oltre i partecipanti del 2011 sono confluiti anche quelli del 2010 (La premiazione nel 2010 non ebbe luogo per il lutto che colpì l’Associazione per la morte del presidente della giuria, il poeta-critico letterario Renato Filippelli, che da 20 anni l’aveva presieduta con onore e generosità.) In totale i partecipanti al Premio di Poesia sono stati 780 provenienti da ogni parte d’italia e dell’Europa. Per il romanzo 120, per la saggistica 32. Oltre ai tanti prestigiosi nomi dei premiati, spicca, come dicevamo, quello di Giuseppe Pecchia, autore, per il settore riservato alla saggistica, dell’opera “1911 – La rivolta di Itri” edito per i tipi delle Arti Grafiche Kolbe di Fondi.
Il suo prezioso contenuto, lungi dal sentenziare teoremi o scomuniche, espone, sulla scorta dei soli documenti scrupolosamente raccolti secondo la più rigida meticolosità empirica del rinomato scrittore, la vicenda, a cento anni dall’accaduto, dello scontro tra la gente di Itri e i manovali, provenienti dalla Sardegna, chiamati a realizzare la galleria ferroviaria che unisce i territori di Fondi e di Itri, lungo la tratta della nascenda direttissima Roma-Napoli. Pino Pecchia, di origine fondana, ha operato professionalmente a Itri, dove solo qualche hanno fa ha privato la struttura dirigenziale e funzionaria del locale municipio della sua irripetibile consulenza e laboriosità.
Tornando a Pino Pecchia, già preciso regista della visita del Santo Padre, Giovanni Paolo II, nel 1989 sul Santuario della Madonna della Civita, oltre che di tanti eventi che hanno portato il nome e l’immagine del centro aurunco sui piccoli schermi nazionali e internazionali, va detto che il suo crescendo culturale sta suggellando un’attività, autenticamente poliedrica, che prende le mosse dagli anni Cinquanta. Figlio spirituale di quel don Luigi Bellotti, autista personale e consulente dell’arcivescovo di Gaeta, Mons. Lorenzo Gargiulo, in odore di beatificazione, Pecchia ne ereditò la passione per il sano dinamismo esistenziale e operativo. Dal campo dell’atletica leggera (Pecchia opera nell’ambito del Comitato organizzatore del C.S.I. Golfo Gaeta per la selezione dei tedofori del sud pontino in occasione della XVII Olimpiade di Roma), a quello del calcio, della pallavolo, della pallacanestro, a tutte le forme di aggregazione promozionalmente intesa all’impiego del tempo libero e alla formazione di giovani, fu un autentico allievo di Luigi Bellotti, nel quale le doti di magister vitae per tanti giovani erano suffragate da una compeente preparazione pedagogica e da una convinta adesione ai principi del Vangelo predicato innanzi tutto con l’esempio fulgido di un’esistenza spesa al servizio della Verbum predicato da Cristo.
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