FORMIA, APPROVATO L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO

Approvata a larga maggioranza la manovra sugli equilibri di bilancio attraverso una drastica riduzione delle spese e con maggiori entrate accertate nel corso dell’esercizio riferite al recupero dell’evasione. Un intervento di finanza necessario alla luce della grave crisi economica nazionale ed internazionale che ha determinato per gli enti locali misure restrittive e tagli sui conti pubblici. E’ soddisfatto l’assessore al ramo Raffaele Manna “Siamo riusciti a mettere in campo provvedimenti che ci consentiranno anche per l’anno 2011 il conseguimento degli obiettivi del patto di stabilità. L’aspetto più rilevante dell’intera manovra riguarda il mantenimento dei servizi prioritari per il sociale. In momenti di crisi e di fibrillazione dell’intero sistema economico e produttivo del paese – ha spiegato l’assessore – bisogna mantenere alto il livello dell’attenzione nei confronti di persone e famiglie che vivono in condizioni di disagio e di povertà. Su questo tema non accettiamo lezioni dalla sinistra, sugli asili nido abbiamo ritenuto diversificare le rette in base al reddito e all’ISEE delle famiglie proprio per stabilire un principio di equità sociale ed economica. In passato il ricco pagava alla stessa stregua del povero”. E rispondendo al capogruppo del PD l’assessore ha sottolineato come l’offerta di accoglienza al nido si sia moltiplicata per la presenza sul territorio di ben sei scuole materne, le cosiddette scuole primavera.

E in materia sociale il sindaco Forte ha preannunciato che i pasti della nuova mensa scolastica di Via Olivastro Spaventola saranno distribuiti anche ai poveri, grazie al contributo finanziario della Regione Lazio ricevuto nei giorni scorsi. “Abbiamo la fortuna di avere un formiano in Regione – ha sottolineato il sindaco – sulle politiche assistenziali e del sociale la manovra non tocca e non penalizza le fasce deboli ed a rischio povertà”.


Il voto consiliare di approvazione ha chiuso una discussione che non ha fatto registrare momenti di polemica. I rilievi dell’opposizione hanno trovato immediata risposta da parte dell’assessore Manna.

Molto dibattuto il punto sulla proposta di modifica all’art.10 della legge 353. L’assessore alla protezione civile Giovanni Carpinelli ha relazionato sui contenuti di questa norma – ribadendo che si tratta di una proposta all’esame anche della Regione Lazio e che è stata già discussa ed approvata da molti Comuni del territorio e dallo stesso consesso civico della Provincia di Latina. E’ evidente che un consiglio comunale non ha i poteri per modificare un articolo di legge ma nel rispetto della propria autonomia può proporre al parlamento interventi migliorativi al testo legislativo tesi ad eliminare vincoli di penalizzazione nei confronti di proprietari che subiscono passivamente il percorso del fuoco senza aver concorso all’incendio. Un danno ambientale e materiale a cui si aggiunge la penalizzazione del vincolo di inedificabilità assoluta per 15 anni. “La legge, varata il 21 novembre 2000 – ha dichiarato in aula il consigliere Vincenzo Forte – non è stata mai applicata, mi chiedo chi avrebbe dovuto risarcire dal 2000 al 2008 i danni ai proprietari vittime del fuoco? Stiamo parlando di un Piano della Protezione Civile da 20 anni e nulla è stato fatto per censire le aree del fuoco”. Il capogruppo del Pdl Giuseppe Simeone – favorevole alla proposta di modifica – nel ribadire la legittimità dell’atto in discussione ha invitato il segretario generale – in risposta ad una dichiarazione a verbale del capogruppo del PD – a verificare l’esistenza di eventuali atti che non siano stati portati all’attenzione del consiglio comunale: “Se c’è qualcosa su cui il consiglio deve pronunciarsi si porti e si approvi”.

Duro il giudizio a riguardo da parte del sindaco Forte: “Il nostro compito è aiutare i cittadini, chi ha avuto un danno dal fuoco non può essere penalizzato per 10 anni, sul problema ho avuto già modo di parlare con i responsabili della protezione civile e del ministero dell’interno. In questa vicenda non ci sono altri interessi da difendere”. Ai voti la proposta veniva approvata a maggioranza, solo 3 i voti contrari.

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