CORI NEI GRANDI ATTRATTORI CULTURALI DELLA REGONE LAZIO

Vengono definiti “attrattori culturali” quei luoghi di eccellenza, di riconosciuto rilievo nazionale ed internazionale dal punto di vista archeologico, architettonico o paesistico, sui quali la Regione, fin dal 2006, ha deciso di investire delle risorse.

L’idea è quella di puntare sui beni culturali come elementi fondamentali della crescita civile, sociale ed economica dei nostri territori, identificando alcune eccellenze che possano fungere da volano economico e culturale per tutto il Lazio.


Nel territorio dell’attrattore Abbazia di Fossanova, uno dei tre più importanti itinerari turistico – culturali è rappresentato dalle Mura poligonali di Cori.

Secondo gli studiosi più antichi, Cori era protetta da più cinta di mura concentriche; gli studi più recenti invece considerano una sola cinta difensiva, la più esterna, mentre attribuiscono agli altri tratti di mura in opera poligonale la funzione di terrazzamenti, atti a rendere più facilmente urbanizzabile la difficile situazione orografica, pur ammettendo un loro complementare carattere difensivo.

Le tre diverse maniere di opera poligonale utilizzata, distinguibili per diversi gradi di perfezionamento nella sovrapposizione dei massi, fanno ritenere la realizzazione eseguita in epoche successive.

La cinta esterna è formata da tratti di mura della prima e della seconda maniera, considerati i più antichi: vengono, infatti, fatti risalire agli inizi del V sec. a.C. periodo dell’invasione volsca.

La terza maniera, utilizzata in alcuni terrazzamenti interni, particolarmente perfezionata, è databile intorno alla metà del IV sec. a.C. quando Cori, alleata di Roma, partecipò all’ultima guerra, tra questa e i Latini.

Il completamento della struttura difensiva fu realizzato in epoca Sillana (I sec. a.C.) quando, in prossimità dei punti strategicamente importanti, la cinta muraria fu potenziata con la costruzione di torri circolari in opera incerta.

Tre sole porte permettevano l’ingresso all’abitato ed erano di tipo “sceo”, cioè strutturate in maniera tale da facilitare l’offesa sul lato destro dell’attaccante, non protetto dallo scudo.

Di queste porte soltanto la Ninfina si era conservata fino ai tempi moderni, la sua distruzione avvenne durante l’ultima guerra; quello che vediamo oggi è una ricostruzione del 1984 realizzata in occasione del Carosello Storico dei Rioni dello stesso anno.

All’attrattore Fossanova si collega, inoltre, l’itinerario a carattere misto, in particolare il Sistema museale dei Monti Lepini e l’omonima Area di Programmazione Integrata, al cui interno Cori è presente col suo Museo della Città e del Territorio.

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