SPERLONGA: EMERGENZA IN MARE, QUATTRO INTERVENTI DEGLI OPERATORI DELLA COOP “TERRACINAE JOB’S”

Una giornata drammaticamente intensa per i bagnini della cooperativa “Terracinae job’s” impegnati, nell’arco di poche ore, in ben quattro interventi a Sperlonga. Il primo salvataggio da parte degli operatori coordinati dal presidente Marcello Masci si è registrato nei pressi del lido “Grotta dei Delfini”, sulla spiaggia di levante, dove una coppia di amici si era allontanata eccessivamente dalla riva.

Complice il forte vento, i due turisti napoletani hanno vissuto veri e propri attimi di terrore fino all’arrivo del bagnino che li ha tempestivamente portati in salvo. Stessa scena pochi minuti dopo all’estremo opposto della medesima spiaggia, nei pressi della grotta di Tiberio. Questa volta i bagnanti in difficoltà erano un padre e un figlio, rispettivamente di 50 e 17 anni, originari della Capitale che, trascinati a largo dalla corrente, si sono venuti a trovare in gravissima difficoltà. Dopo questo secondo intervento andato a buon fine i guardia spiaggia della Terracinae Job’s si sono tuffati a mare per la terza volta, all’altezza di Torre Capovento, riuscendo a salvare non senza difficoltà una donna che aveva accusato un malore.


Nel pomeriggio, verso le 15,30, sulla spiaggia di ponente, vicino Lago Lungo, un bambino di sette anni, di nazionalità straniera è stato recuperato, dopo che aveva bevuto già tanta acqua salata, da un altro bagnino del servizio pubblico. Il piccolo, lasciato incontrollato dai parenti, si era spinto al di là della linea dei frangiflutti, molto insicura per la turbolenza del mare di martedi.

A seguito di questa serie di emergenze e in vista del pienone di Ferragosto, il presidente Marcello Masci ha richiamato turisti e bagnanti, anche con comunicati scritti affissi presso le postazioni delle torrette dove operano i suoi ragazzi, a seguire qualche semplice accortezza: mangiare poco e soprattutto cibi leggeri, aspettare almeno due ore dopo i pasti prima di tuffarsi e bere molto soprattutto nelle ore più calde. Il tutto, accompagnato all’accortezza di entrare in acqua solo se le condizioni del mare non sono proibitive e, ancor più, se si hanno le capacità “collaudate” di spingersi dentro.

[adrotate group=”3″]

[adrotate group=”2″]