Domani sera, venerdì 17 giugno, alle 21.30, presso l’Art Cafè di via del Soccorso, a Cori, Letturama, approda alla tappa numero nove. Lo fa a distanza di un anno, circa, nello stesso locale dove Letturama è stato battezzato, fatta salva la tappa numero zero, presso il Palazzetto Luciani, dove tutto ebbe inizio. Numerologia a parte, non è di cifre che si occupano questi eclettici ragazzi, ma di parole e di immagini suscitate dalle parole, o delle parole suscitate dalle immagini.
“Perché spesso un’immagine vortica nella mente ora del fotografo, ora dello scrittore, e questi la restituiscono attraverso i loro filtri – spiegano i Letturama boys –. I filtri della macchina fotografica, i filtri di una penna e di un foglio, soprattutto il filtro delle proprie esperienze, della propria vita”.
Insieme a loro Gino Ricci, fotografo di Cori, che inaugura la sua mostra di foto scattate in Marocco, Siria, Israele, Palestina, insomma voci di altri luoghi, colori e suoni. Contemporaneamente, al Caffè Cardinale di Giulianello, si esibiranno gli Anicecream, progetto nato nel 2008, quando il chitarrista Sam e il bassista Joe, dopo varie avventure alla ricerca disperata di un batterista, trovarono Diego. La prima prova fu vista come una semplice suonata, la seconda invece segnò la nascita del gruppo, che inizialmente si chiamava Graft of Name, ovvero corruzione di nome. Le loro versioni acustiche rinnovate faranno da sottofondo alla mostra di Sofia Bucci, pittrice e fotografa, dotata di sconfinata fantasia e creatività, mossa dalla passione per l’arte in tutte le sue forme.
Le sue tele e i suoi scatti, con la loro vitale dinamicità e policromia, evocano una dimensione interiore di sensazioni pure e primordiali, attraverso un punto di vista alternativo: non l’occhio di chi rincorre la vita distratto, ma di chi preferisce fermarsi a contemplarne l’essenza, racchiusa nel particolare, nella sfumatura, nel piccolo gesto colto nella naturalezza dell’attimo, nel tentativo di unire gli opposti nel un’armonia cromatica.
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